mercoledì 7 novembre 2018

SIMENON SIMENON. UN SECOLO FA', GEORGES PASTICCERE, LIBRAIO...

A novembre del 1918, con il padre ammalato, Georges lascia la scuola ed cerca di entrare nel mondo del lavoro.

SIMENON SIMENON. IL Y A UN SIECLE, GEORGES FAISAIT LE PATISSIER, LE LIBRAIRE...
En novembre 1918, son père étant tombé malade, Georges quitte l'école et cherche à entrer dans le monde du travail  
SIMENON SIMENON. A CENTURY AGO,  GEORGES WORKED AS A PASTRY CHEF, A BOOKSELLER...
In November 1918, his father having fallen ill, Georges quits school and tries entering the working world 


Né l'uno, né l'altro. E' bene dirlo subito. Ce lo vedete sia pure a quindici anni, Georges Simenon sistemato nel retrobottega di una pasticceria che si destreggia tra creme, pasta-sfoglia, panna, bigné, sciroppi, pan-di-spagna ed altre...dolcezze? Forse un Maigret della stessa età poteva trovarcisi sicuramente meglio. Ma Georges, no. Fino all'anno precedente era andato a scuola, era un adolescente che leggeva una quantità di libri esorbitante, insomma non era proprio il tipo da garzone di pasticceria.
Certo un lavoro doveva trovarlo. Il padre, ammalato di cuore, in quegli anni aveva dovuto lasciare il suo posto di impiegato nell'agenzia di assicurazioni e qualche soldo in un modo o in un altro doveva pur entrare in famiglia. La madre Henriette aveva  trasformato la casa in una pensione per gli studenti che venivano a frequentare l'università a Liegi. Si trattava per lo più di ragazzi dell'est Europa che, in quanto paganti, avevano la precedenza su Georges e suo padre Desirée a colazione, pranzo e cena. Avevano riservati i tavoli e le poltrone dell'appartamento. Insomma padre e figlio vivevano un po' come ospiti in casa propria. 
Ma torniamo al primo tentativo di lavoro di Georges in questa pasticceria che in verità durò ben poco. Due mesi dopo era infatti già fuori, in cerca di un altro posto. Gli si presentò infatti quello che poteva andar bene per lui: commesso in una libreria, proprio l'ambiente a lui congeniale.
Ma anche in questo caso non tardarono a crearsi problemi sotto forma di frizioni con il proprietario. Sembra che, nonostante la differenza di età e di esperienza, il datore di lavoro ne sapesse molto meno del proprio commesso, il quale peraltro era un tipino da non tenersi le cose per sé. Non era raro infatti che durante il lavoro di sistemazione o nella catalogazione, Georges non resistesse alla tentazione di correggerlo. E non si faceva mai scappare un'occasione. Ma la goccia che fece traboccare il vaso, sembra sia stato un rimprovero dell'adolescente Simenon al datore di lavoro di fronte a dei clienti che avevano chiesto il Capitain Pamphile. Il proprietario lo cercava tra i romanzi di Théoèphile Gautier, confondendolo con Capitaine Fracasse. Simenon gli fece platealmente notare che andava cercato sotto la lettera "D" come Dumas, Alexandre Dumas. 
Questa volta non fu solo una sonora lavata di capo, ma un licenziamento in tronco.
Storie della Liegi di un secolo fa', di un adolescente che già scalpitava. Non sapeva ancora che avrebbe avuto la fortuna di entrare come reporter ne "La Gazette de Liège" dove avrebbe avuto la possibilità di prendere confidenza con la scrittura, quello strumento d'espressione che avrebbe costituito la ragione della sua vita. (m.t.) 

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