venerdì 28 settembre 2018

SIMENON SIMENON. CLOCHARD: UNA MEDAGLIA A DUE FACCE

Come lo scrittore era attratto dalla vita dei senza casa e di come temeva di diventare uno di quei diseredati.

SIMENON SIMENON. CLOCHARD: UNE MEDAILLE A DEUX REVERS
Comment l'écrivain était attiré par la vie des sans-abri, et comment il craignait de devenir l'un de ces démunis
SIMENON SIMENON. VAGRANT: A TWO-SIDED MEDAL
How the writer was attracted by the life of the homeless and how he feared becoming one of those disadvantaged





La figura del clochard. Questo è ciò di cui ci occuperemo oggi, argomento che ha attirato l'attenzione del nostro scrittore in maniera certo non marginale e da punti di vista decisamente diversi.
Clochard, nel vocabolario francese indica una persona senza domicilio che vive ai margini della società (in italiano tradotto in "barbone" o "senzatetto").
C'è ovviamente una interpretazione più romantica e sognatrice che trae da quella descrizione l'immagine di una persona che vive fuori dagli schemi sociali, dai condizionamenti cui siamo inevitabilmente sottoposti, senza vincoli materiali, familiari, sentimentali.... insomma sembra la summa di tutte le libertà, di colui che sfilatosi in qualche modo dalle sempre piu strette maglie dell'organizzazione civile, affida la sua vita e la sua sopravvivenza, al caso, alla carità, ma la espone anche ai relativi rischi, svincolato nella maniera più totale da tutto quello che erano regole, leggi, obblighi cui la precedente vita  lo assoggettava.
E questa era l'immagine che faceva sognare Simenon, una vita dove la materialità non contava più e la totale autonomia e libertà, non solo dello spirito, aveva il primato su tutto.
Non  caso, nella famosa intervista con i medici del giornale Médicine et Hygiène nel 1968,  spiegava come "... ho sempre avuto in fondo una sorta di vertigine del clochard. Non sono così lontano dal considerare lo stato di clochard come un ideale. E' evidente che il vero clochard è un uomo più completo di noi..." .
Questa dichiarazione fa trasparire non una certa ammirazione, ma addirittura un'attrazione. E d'altronde la sua curiosità lo portò anche a frequentare alcuni di loro, scoprendo che in taluni casi si trattava di stimati professionisti, dirigenti, professori che avevano fatto una scelta in piena lucidità e non spinti dal bisogno, ma, come dice bene il romanziere, erano clochard "per vocazione".
Ma come abbiamo detto c'era anche la paura che questa attrazione lo portasse fuori dalla sua vita, dai suoi libri, dalla sua famiglia. E a tal proposito sosteneva che "...tutte le abitazioni che ho ristrutturato... erano al tempo stesso anche una protezione, forse una maschera (ma forse credo di spingermi un po' troppo lontano), in tutti i casi una facciata, forse un alibi, una salvaguardia, una difesa...".
Insomma radicarsi quanto più possibile, per resistere alle lusinghe che quella sirena, portatrice di libertà e sregolatezza che era costituita dallo status del clochard, non riuscisse a raggiungerlo.
Pensandoci a freddo, sembra molto strano che una persona metodica e programmata come Simenon avesse un'attrazione per quel tipo di scelta, ma... Ma sappiamo che in certi casi è proprio un prevalere dell'irrazionalità contro tutte le plausibili ragionevolezze del buon senso. E il senso comune poco ha a che vedere con le scelte di chi ribalta il tavolo e sovverte le "normali" regole.  
"...spesso desidero realizzare questo sogno di libertà, sacrificando tutto ciò che possiedo  e non sarei certo infelice ritrovandomi su Place Saint-François senza un soldo. - continua a spiegare Simenon nell'intervista -  Ma nei confronti dei miei figli non ho evidentemente il diritto di farlo....".
Il sogno e la realtà. L'anelito immaginario e i realistici doveri. Ecco i due poli entro cui il romanziere si dibatteva e che lo spingeva poi a creare nei suoi personaggi di grande interesse e di realistico spessore tra i quali ci piace ricorda M.Monde  (m.t.)         

3 commenti:

  1. fa paura questa situazione. è vera!! il timore è presente anche in noi

    RispondiElimina
  2. nell opera dell autore è presente anche il libro "maigret e le clochard"(1962)in cui un barbone,François Keller, è il protagonista del libro

    RispondiElimina
  3. senza dimenticare il barbone protagonista di monsieur la souris

    RispondiElimina

LASCIATE QUI I VOSTRI COMMENTI, LE VOSTRE IMPRESSIONI LE PRECISAZIONI ANCHE LE CRITICHE E I VOSTRI CONTRIBUTI.