sabato 15 settembre 2018

SIMENON SIMENON. MAIGRET: GABIN E CERVI, CONFRONTO AL VERTICE

Paralleli e analogie tra due interpreti, tra i più famosi, del commissario simenoniano.

SIMENON SIMENON. MAIGRET: GABIN ET CERVI, CONFRONTATION AU SOMMET
Parallèles et analogies entre deux interprètes, parmi les plus célèbres, du commissaire simenonien
SIMENON SIMENON. MAIGRET: GABIN AND CERVI, CONFRONTATION AT THE TOP
Parallels and analogies between two interpreters, among the most famous, of the Simenonian Chief Inspector



Gabin e Cervi. Oggi parliamo di due grandi attori che, rispettivamente in Francia al cinema ed in Italia in tv, sono stati generalmente giudicati i migliori interpreti della figura del commissario simenoniano.
Innanzitutto vogliamo sottolineare la notevole contemporaneità tra i due. Gabin nasce a Parigi il 17 maggio 1904, mentre Cervi vedeva la luce a Bologna nel maggio del 1901.Tre anni quasi precisi tra i due (e, tra l'uno e l'altro, nasceva Simenon Il 13 febbraio 1903
Da un punto di vista, non solo professionale, la loro storia è abbastanza analoga. Agli inizi l'attore francese aveva calcato le scene delle Folies Bergère, del Moulin Rouge, e del Vaudeville, facendosi le ossa con l'operetta, il teatro di rivista, in pièce brillanti e umoristiche. Anche Cervi debuttò nel '24 con il teatro, ma con quello serio, come filodrammatico, a fianco dell'allora famosa attrice Alda Borrelli e in seguito addirittura chiamato da Pirandello per una parte in Sei personaggi in cerca d'autore (1925).
Mentre nel 1930 Gabin esordiva al cinema (con "Chacun sa chance" di Hans Steinhoff), Cervi, che aveva continuato a lavorare per il teatro con alterne vicende, accettò nel '31 di una proposta dal cinema che poteva dargli un po' di sostegno economico. Ed eccolo entrare in contatto con il mondo del cinematografo come doppiatore. Il debutto come attore avviene l'anno seguente come comparsa (film "L'armata azzurra" di Gennaro Righelli). Jean Gabin continua a lavorare al cinema, ma il successo arriva con i film di Julien Duvivier, prima nel '35 con La Bandera, poi con Il Bandito della casbah (Pepé le Moko) nel '37, quindi con Il porto delle nebbie di Marcel Carné 1938, e Alba tragica di Jean Renoir del 1939, solo per citare le pellicole dirette dalle firme più prestigiose.
Nel frattempo Gino Cervi continua a recitare per il teatro, anche con compagnie di livello, come quella di Renzo Ricci (Nuova compagnia della Commedia 1933). Ma vogliamo sottolineare come nel '34 passi alla "Compagnia del Giallo" (di Romano Calò) specializzata in adattamenti di romanzi polizieschi (sulla scia del successo dei Gialli Mondadori lanciati qualche anno prima). Alcuni erano riduzioni di romani polizieschi famosi, come La nuvola nera di Chesterton, Una tazza di caffé di Agatha Christie, Il laccio rosso di Edgard Wallace, solo per citarne i più famosi tra il '34 e il '35. Nel '34 va registrata anche l'interpretazione di un altro film ("Frontiere" di Cesare Meano). 
Dal '34 al 38 alterna teatro e cinema, ma per il grande schermo è importante l'incontro con il regista Alessandro Blasetti che lo lancia in alcuni fortunati film storici ("Ettore Fieramosca" 1938, "Un'avventura di Salvator Rosa" 1939 e "La corona di ferro" 1941).
Dopo la guerra, Gabin tornò al cinema ormai consacrato grande attore, e Cervi che continua, finalmente lanciato, ad alternare cinema e teatro.
I due arrivarono a Maigret un po' tardi. Gabin nel '58 (quindi a 54 anni) con il film Il commissario Maigret (Maigret tend un piège) di Jean Delannoy, e Cervi nel '64 (cioè a 63 anni) con la prima serie televisiva a episodi Le inchieste del commissario Maigret (Un'ombra su Maigret, L'affare Pic Pus, Un Natale di Maigret e Una vita in gioco). 
Gabin torna nei panni del commissario nel '59 con L'Affaire Saint-Fiacre di Delannoy e ancora nel '63 con  Maigret voit rouge di Gilles Grangier.
Cervi continuerà ancora con tre serie di sceneggiati: nel '66 (Non si uccidono i poveri diavoli, L'ombra cinese, La vecchia signora di Bayeux, L'innamorato della signora Maigret), nel '68 (Maigret e i diamanti, Il cadavere scomparso, La chiusa, Maigret sotto inchiesta) e infine nel '72 (Il pazzo di Bergerac, Il ladro solitario,  Maigret in pensione).
Gabin si spegnerà a 72 anni nel 1976 per un infarto. Anche Cervi morirà a 72 anni, a gennaio del 1974, sempre per problemi cardiaci.
Due attori di spessore nella recitazione e... nella corporatura. Due vecchie volpi della recitazione, di quelli che con la solo loro presenza nell'inquadratura creavano quella certa atmosfera e catalizzavano l'attenzione. Gabin a volte era addirittura magnetico e dette vita ad un Maigret burbero brusco, ma essenziale e fedele nello spirito al personaggio letterario. Cervi dalla sua parte, più bonario (anche se memorabile in certe sue sfuriate) dava spazio al coté gourmand del commissario, incarnando il suo gusto per i piaceri della vita e alla sua radice campagnola. Anche lui memorabile nell'uso delle pause, che gli veniva dall'esperienza della recitazione teatrale (anche se in molti dicono che nei Maigret gli servivano per poter leggere le battute sul gobbo). Due attori diversi, per l'estrazione più cinematografica di Gabin e invece più teatrale quella di Cervi e soprattutto perché il primo ha interpretato il commissario per il grande schermo e il secondo per la televisione.
Ma due pietre miliari nell'interpretazione del commissario, anche se i loro fans si dividono abbastanza partigianamente tra italiani e francesi. (m.t.) 

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