mercoledì 26 settembre 2018

SIMENON SIMENON. QUELL’ESPRESSO INTERNAZIONALE PER PARIGI…


Considerazioni su un adattamento cinematografico d’epoca di un libro dell’autore 

SIMENON SIMENON. L’EXPRESS INTERNATIONAL POUR PARIS... 
Considérations sur une adaptation cinématographique d’époque d’un livre de l’auteur 
SIMENON SIMENON. THE INTERNATIONAL EXPRESS FOR PARIS ...
Considerations on a vintage film adaptation of a book by the author


L’homme qui regardait passer les trains è, senza dubbio, una delle opere più conosciute di Simenon.
Scritta nel 1938 la storia è quella di un tranquillo contabile della provincia olandese che vede stravolta la sua vita dalla perdita del lavoro, in seguito a questo trauma cambia completamente la propria esistenza trasferendosi a Parigi dove intraprende una pseudo carriera criminale. Da questo libro venne tratto un film: The Man who watched trains go by, film di produzione britannica diretto da Harold French nel 1953.
Recentemente la pellicola, restaurata, è uscita in dvd, edita da Sinister Film, sul mercato italiano con il titolo di Illusione. Il film si presenta senza grosse pretese e varia un po’ la trama dell’opera originale; se sostanzialmente invariato rispetto alla versione simenoniana è l’inizio della vicenda in quel di Groningen dopo cambia parecchio rispetto al libro. Nell’adattamento cinematografico Kees Popinga, il protagonista, viene perseguito per il presunto omicidio del suo truffaldino principale sin da Groningen, città in cui si reca l ‘ispettore Lucas (a differenza del romanzo); in seguito però, a Parigi, nel film egli sembra solo cercare la compagnia di una donna e non si macchia di crimini come avviene invece nel libro. L’azione è spostata dall’inverno del periodo natalizio ad un mite settembre e, nella pellicola, verte soprattutto sulla valigia piena di soldi che Popinga ha rubato. Inoltre appare meno accentuata la follia che caratterizza il sadico Popinga del libro che nel film sembra cercare solo una variante movimentata alla sua monotona vita, nella quale il suo svago principale era veder passare i treni e sognare la realtà delle grandi città internazionali cui alcuni erano destinati.
L’azione, escluse alcune scene, è piuttosto statica, le scene girate in esterna pochissime (del resto i mezzi a disposizione 65 anni fa non erano certo paragonabili a quelli attuali) ma comunque l’opera di French ricorda il libro da cui è tratta senza stravolgerlo e si lascia apprezzare per la buona caratterizzazione dei personaggi e per il duello tra il protagonista e Lucas. Gli attori principali (Claude Rains, Marta Torten, Marius Goring, Herbert Lom, Anouk Aimée e Lucie Mannheim) si  disimpegnarono ottimamente e la visione del lungometraggio è indicata a chi vuole vedere come venne resa per il grande schermo la celebre opera dell’autore belga.
PS: la prima edizione italiana del libro fu Treni nella notte nel 1952,in tempi più recenti il titolo è apparso presso Adelphi sia in edizione tascabile che di grande formato, oltrechè in una raccolta della collana La nave Argo. 

Andrea Franco 

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