mercoledì 19 dicembre 2018

SIMENON SIMENON. ROMANZIERE O GIALLISTA?

Alcune considerazioni su come la critica considerava lo scrittore nei decenni passati
SIMENON SIMENONROMANCIER OU AUTEUR DE POLARS? 
Quelques considérations sur comment l’écrivain était consideré par la critique de son époque 
SIMENON SIMENON. NOVELIST OR MYSTERY WRITER? 
Some thoughts on the way critics considered the writer in past decades



Nell‘epoca contemporanea a quella in cui esercitava il suo mestiere di romanziere (come amava definirsi lui stesso) Simenon è stato considerato per lungo tempo un giallista. Sappiamo che questa definizione è molto riduttiva per le capacità poliedriche dimostrate dallo scrittore nel corso della sua carriera. Quando, agli inizi degli anni trenta, iniziò a firmarsi col suo vero nome il grande pubblico lo conobbe come l’autore della serie Maigret edita da Fayard nella serie divenuta celebre per aver lanciato le copertine fotografiche. Ciò ha influito parecchio sulla considerazione che egli ebbe nei decenni a venire; probabilmente se alcuni capolavori come La neige était sale, Les Anneaux de Bicêtre e Le Testament Donadieu fossero stati scritti prima o se la sua firma fosse stata lanciata con una serie di “romans-romans” sarebbe stato considerato sin da subito come uno dei più grandi scrittori su scala mondiale. Anche in Italia, complice la fortunata serie televisiva con Gino Cervi che fece conoscere il commissario alla maggioranza della popolazione, anche quella che non leggeva, a lungo l’autore belga è stato conosciuto da molti solo come giallista.
Va detto che Simenon non rispettò mai i canoni del giallo classico e neppure si può banalmente classificare il suo Maigret secondo la definizione che lo scrittore Thomas Narcejac diede all’epoca (“per scrivere un poliziesco basta un intrigo, per un romanzo serve creare dei personaggi”); certo è che, nell’epoca successiva al Monsieur Lecoq di Gaboriau e al’ispettore Juve creato da Souvestre e Allain per contrastare Fantomas , il commissario fu il più grande personaggio letterario protagonista di polizieschi in lingua francese. L’eredità era dunque pesante ma Maigret la seppe raccogliere decisamente bene e nel corso della sua carriera le sue inchieste si mostreranno più apprezzate di quelle dei suoi pressochè contemporanei rivali Hercule Poirot di Agata Christie prima ed il Nestor Burma creato da Leo Malet in seguito. 

Va notato come l’autore tenesse particolarmente al personaggio tanto da non far comparire quasi mai la sua vena umoristica che invece era apparsa nella sua carriera giovanile, inoltre nel corso degli anni i Maigret assumono una dimensione psicologica e si allontanano dal stereotipo del romanzo quasi che Simenon avesse voluto, oltre che per se stesso, dare maggior spessore ai libri con protagonista la sua creature prediletta. L’unica eccezione all’interno del ciclo di 75 romanzi e 28 racconti è Les Mémoires de Maigret in cui lo scrittore dialoga per tutto il romanzo tra il serio ed il faceto con il suo personaggio. Il tono scherzoso di questo libro è unico nel suo genere nel intero corpus maigrettiano.

Andrea Franco 

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