giovedì 21 luglio 2011

SIMENON DA' UN PASSATO A MAIGRET... IL SUO

Les memoires de Maigret (1950) possiamo considerarlo un punto di svolta nei rapporti tra Simenon e il suo commissario. Come sappiamo, per quattro anni dal'41 al '45, lo scrittore aveva smesso di scrivere quelle inchieste, semplicemente perche le aveva considerate esaurite, terminato il contratto con Fayard e pubblicati i diciannove titoli previsti per lui si trattava di un'esperienza conclusa. Nel frattempo poi c'era stato il passaggio a Gallimard e alla scrittura dei romans-durs.
Invece con Les memoires de Maigret, iniziamo non solo a conoscere chi è il commissario, ma anche la sua storia, la sua provenienza. Precedentemente solo ne L'Affaire Saint-Fiacre (1932) s'era aperto un squarcio sulle radici del commissario.
E questo è probabilmente la conseguenza del fatto che nell'età matura Simenon prese atto che tra lui e il commissario c'erano più punti di contatto di quanto  fosse cosciente o avesse intenzionalmente voluto.
Anche nella biografia affiorano analogie. Entrambe avevano dovuto interrompere gli studi e rinunciare ad una vocazione per la medicina a causa delle prematura morte dei rispettivi padri. Tutti e due mostravano un debole per gli ambienti della povera gente da cui provenivano e ammiravano quelli che, pur con quelle estrazioni sociali, avevano fatto strada nella vita, ma rimanendo ugualmente persone semplici. Anche l'idea fissa di comprendere gli altri senza giudicarli era prensente in tutti e due. Condividevano la condanna per i pregiudizi sociali, per le barriere tra le classi, per l'etablishment.
Entrambe dubitavano dell'infallibilità della giustizia umana e non a caso Maigret era stato soprannominato il riparatore dei destini e Simenon aveva più volte affermato che nei tribunali, al posto dei giudici, avrebbe visto meglio degli psicoanalisti.
Insomma questa rassomiglianza è comprensibile, ogni scrittore mette qualcosa di sé nel proprio personaggio, anche se Simenon aveva più volte precisato che lui e Maigret avevano ben poco da spartire. Non si può ovviamente parlare di trasposizione, anche perchè non va scordato che Maigret per quanto importante per il suo creatore non esaurisce, come invece è successo ad altri scrittori, l'opera simenoniana, ma ne è solamente un pezzo, significativo, ma solamente un pezzo.

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