domenica 20 novembre 2011

SIMENON E IL CASO DEL "QUATTRO"

Si dice numerologia lo studio dei probabili rapporti, non scientificamente provati, tra certe cifre, dati, situazioni, avvenimenti e fatti che interessano una persona. In breve significa che alcuni danno un significato, a loro dire, rilevatore di qualcosa sul fatto che  un numero ricorra più volte nella vita di una persona.
Noi l'abbiamo presa come una curiosità, o se volete come un gioco, e siamo andati a vedere qual era il numero ricorrente per Georges Simenon. E abbiamo scoperto, con l'aiuto di una nostra amica che si diletta di corrispondenze numeriche, che questa cifra è il quattro.
Iniziamo dal principio. Simenon nasce il 13 febbraio 1903, dove per il giorno 1+3 = 4 e per l'anno 1+9+0+3 = 13 e 1+3 = 4. (lei sostiene che andrebbe considerato anche il civico di dove è nato, rue Leopold, allora 26, dove 2+6 = 8 e che 8 che è il doppio preciso di 4. Ma questo lo riportiamo solo per scrupolo di cronaca).
Secondo la versione dell'autore, il personaggio del commissario Maigret viene concepito in Olanda a Delfzijl, nell'anno 1930. Ancora un volta 1+9+3+0 = 13 e 1+3 = 4.
Ma 4 sono anche i paesi in cui ha trascorso la sua vita, il Belgio fino al '22, la Francia fino al '45, gli Stati Uniti fino al 1955 e ultima e quarta la Svizzera fino alla sua scomparsa.
Ma se ci pensate bene anche il numero delle compagne importanti nella vita di Simenon è sempre 4, per la precisione due mogli (Tigy e Denyse), un femme de chambre-maitresse (la Boule)  e un'altra femme de chambre, poi divenuta sua compagna (Teresa).
Se rimaniamo nell'ambito, per così dire familiare, va ricordato che Simenon ha avuto 4 figli: Marc, John, Marie-Jo e Nicolas.
E se passiamo sul fronte della sua opera narrativa sappiamo che è comunemente divisa in 4 periodi: la letteratura popolare, il periodo Maigret, i romans-romans e infine, nella vecchiaia, la quarta, quella dei Dictées. E ancora. Gli ispettori che formano la squadra fissa con il commissario sono ancora 4: Janvier, Torrence, Lucas e Lapointe.
Passiamo alle interviste sia fatte che concesse. Sappiamo che oltre al periodo de La Gazzette de Liége le interviste che gli sono state commissionate come giornalista e quelle che, una volta scrittore famoso, ha dato a giornali, radio e televisioni sono innumerevoli. Ma tra tutte queste spiccano alcune che per l'eccezionalità del personaggio, o per i contenuti, o per la loro singolarità sono ricordate e molto conosciute. La prima quella che realizzò in esclusiva per Paris-Soir a Lev Trotskji (1933), la seconda concessa ad un equipe di psicologi e psicoanalisti della rivista Médicine et Hygiène nel 1968, terza quella fatta per conto de L'Express nel 1977 a Fellini, in cui dichiarò di aver avuto diecimila donne, la quarta è quella televisiva nell''81, sulla rete francese ORTF nella trasmissione Apostrophe in cui interrogato dal giornalista Bernard Pivot sul suicidio della figlia Marie-Jo, piangendo raccontò quella tragedia.
E siamo alla fine. Lo scrittore morì nel 1989 a settembre... il giorno 4.

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