Il Castello di Colonster sede del Fonds Simenon |
Insomma tra l'entusiasmo del professor Piron e la piena collaborazione di Simenon è stato possibile mettere su un centro di documentazione sullo scrittore a dir poco singolare. La quantità di documeenti, manoscritti, fotografie, edizioni introvabili, e oggetti permettono a studiosi e specialisti di entrare nell'universo simenoniano per ricercare, approfondire, studiare, avendo a disposizione una quantità di materiale di qualità, organizzato e sistematizzato. Il Centro Studi è, come già detto, insediato presso Università di Liegi a Place Cockerill, èd è presieduto dalla professoressa Danielle Bajomee e diretto da Benoit Denis, invece il Fonds Simenon, coordinato da Laurent Demoulin, si trova nel castello di Colonster nel campus universitario di Sart Tilman (sempre nei pressi di Liegi) che mette a disposizione la sua poderosa collezione non solo ai professionisti, ma anche ai gruppi e alle scolaresche che ne facciano specifica richiesta.
Le attività sono molteplici come ad esempio la realizzazione di studi sull'opera simenoniana, l'organizzazione di incontri internazionali per dibattere temi inerenti all'opera, alla vita e alla critica letteraria di e su Simeno. Inoltre pubblica anche una rivista, Traces, che ogni anno fa il punto sulla pubblicistica sul mondo simenoniano con articoli, studi, commenti, dibattiti cui collaborano specialisti e studiosi simenoniani da tutto il mondo. Inoltre, ricordiamo (come riportiamo sempre nella colonna qui al lato) è on line anche un sito dove è possibile trovare numerose ed interessanti informazioni Le Centre d'études Georges Simenon et le Fonds Simenon de l'Université de Liège
Simenon forse aveva pensato alla sua memoria postuma? O invece é stato un modo di mettersi a nudo, come aveva già fatto diverse volte nella sua vita, vedi l'intervista di Médicine et Hygiène oppure le sue opere autobiografiche o qualche "confessione" televisiva, come quella famosa in Apostrophe di Bernand Pivot nel novembre del 1981 (vedi il post del 28 luglio Simenon e le sue "Memoires" chez Bernard Pivot)? O ancora aveva timore che tutte le sue cose fossero poi finite disperse, mentre così tutte raccolte e conservate avrebbero avuto ben altro valore?
Quale che sia stato l'intento, il risultato è stato ottimale e cosituisce una gran fortuna non solo per gli studiosi di letteratura, ma anche per tutti gli appassionati di Simenon.
ho letto la rivista "traces"e l'ho trovata iteressante;visitare liegi e i "fonds simenon"è invece un sogno che spero un giorno di poter realizzare
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