Ma chi ha messo su questo blog fa il giornalista da quarantanni e ha avuto modo di lavorare nei quotidiani, in tv, nei mensili e di avere diversi amici e molte conoscenza nella categoria. Certo quanto è successo ci ha toccato e non poco.
Ma è anche vero che ormai il massacro è stato stigmatizzato talmente tanto che aggiungere la nostra personale riprovazione non cambierebbe molto. Ciononostante vogliamo lo stesso esprimere tutto il nostro orrore per un comportamento omicida, ferocemente vendicativo, non ammissibile nè giustificabile in nessun modo.
Ciò detto, continueremo a credere che non tutti i mussulmani siano integralisti e che quelli integralisti non siano tutti terroristi. Come non crediamo che tutti i cristiani ai tempi delle crociate furono dei barbari distruttori, mentre senz'altro lo furono quelli che fecero massacri e carneficine nella Terra del Santo Sepolcro... Come non crediamo di essere anti-semiti se rimproveriamo agli israeliani una cattiva condotta nei confronti dell'annosa questione con palestinesi che riguarda la stiriscia di Gaza. Questo non significa essere anti-semiti. Il fatto di essere ebrei non c'entra nulla. Il vero punto della questione è politico. L'attuale governo "israeliano" porta avanti una politica che non approviamo. Ma non tutti gli israeliani sono ebrei e non tutti gli ebrei sono israeliani e non tutti gli israeliani sono d'accordo con la politica dell'attuale governo.
Generalizzare è quindi sempre sbagliato e non aiuta mai a risolvere i problemi.
Le vicende socio-politiche globali sono assai complesse e le soluzioni di questi problemi non sono mai semplici.
Azioni violente e abberranti come quella di Charlie Hebdo, giustamente, provocano tra la gente una reazione forte e violenta. Voglia di giustizia... di vendetta... Ed è fisiologico, diremmo. Ma ricordando, non a caso, l'imperativo del nostro amato e da noi celebrato commissario Maigret, anche in questo caso bisognerebbe "capire e non giudicare". O se vogliamo, capire per poter giudicare.
Sì dirà queste cose non devono succedere e basta. Certo non devono succedere.
Ma siccome succedono, cerchiamo, oltre che a reprimerle (e a difenderci), di capire i meccanismi che innescano tali vicende, le dinamiche che generano una violenza e un odio così profondo e furioso, i percorsi che gli individui intraprendono per arrivare a comportarsi in questo modo.
Certo crediamo che, pur fornendo solo una parziale spiegazione, la religione islamica qui abbia il suo peso. Ma se volessimo spiegare tutto questo solo con la fede saremmo sulla strada sbagliata. E qui siamo sul blog sbagliato per parlare in modo approfondito e esauriente di queste cose.
Possiamo sottolineare, come hanno fatto molti prima di noi, la vicinanza della presunta casa di Maigret al 132 di boulevard Richard Lenoire, con la redazione di Charlie Hebdo al 6 di rue Nicolas Appert. Sono poco più di 900 metri e non più di 10 minuti a piedi. La rue Appert è una piccola traversa del boulevard.
Maigret da casa sua avrebbe senz'altro sentito gli spari e poi le prime sirene... (m.t.)
SIMENON SIMENON. UN BEAU SYMBOLE
di Murielle Wenger
Bien sûr, les mots nous manquent pour parler
de l'événement, et le blog de Simenon-Simenon n'est – en principe – pas là pour
commenter l'actualité… Encore que… Tout ce qui a trait à la vie du monde peut
nous inspirer et nous évoquer, par référence, ce que Simenon a dit ou fait,
tant il est vrai qu'il était à l'écoute de ce monde…
Sur sa page Facebook, John Simenon a publié un
encart noir, couleur de deuil, sur lequel est écrit "Simenon est
Charlie"… et il a bien fait… Simenon aurait réagi, c'est sûr, face à cet
acte de barbarie…
Mais ce que je veux évoquer ici, c'est la page
en ligne du Figaro (http://tvmag.lefigaro.fr/programme-tv/article/television/85091/attentat-a-charlie-hebdo-les-chaines-bouleversent-leurs-programmes.html),
parce qu'il est écrit que la chaîne D17 a déprogrammé, en signe de solidarité,
deux téléfilms, dont je ne connais pas le contenu, mais dont le titre est
suffisamment clair pour évoquer la violence, pour les remplacer par… deux
épisodes de Maigret (de la série avec Bruno Crémer)… Quel plus beau symbole
peut-on imaginer ? Remplacer la violence et la dureté par la vision de ce
commissaire plein d'humanité, qui cherche à comprendre, qui va au-delà des
apparences, qui a foi en l'Homme malgré tout, et qui nous réconcilie avec la
vie par ce qu'il porte en lui d'espoir…
Je dis amen à vos pensées. Merci.
RispondiEliminaRegardez la réponse de Charlie Hebdo ici:
RispondiEliminahttp://www.charliehebdo.fr/index.html
Davvero significativa la scelta di sostituire due telefilm violenti con episodi di maigret,il commissario dal volto umano
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