Oggi concludiamo la settimana lavorativa con un racconto che vede protagonista M.me Maigret, che ci viene proposto da uno dei nostri collaboratori, Paolo Secondini. E' un... gustoso incontro tra la moglie del commissario e Georges Simenon . Tutto da leggere.
«Signor Simenon, cosa vuole che ancora le dica di Maigret
che lei già non sappia? Nei suoi romanzi e racconti lo ha descritto così bene e
minuziosamente da sembrare, quasi, che lei lo conosca meglio di me che sono sua
moglie.»
«Non dimentichi, cara signora, che la gran parte di quello
che ho appreso, del carattere e delle abitudini del commissario, lo devo a
lei.»
«Già! E spero che Maigret non scopra le confidenze che le ho
fatto: non dico che s’arrabbierebbe, questo no!, ma sicuramente ci resterebbe
un po’ male, per averle riferito alcuni particolari della sua vita che,
volentieri, avrebbe voluto tener nascosti.»
«Per esempio?»
«Per esempio… il suo debole per la buona cucina, per certe
pietanze appetitose, specialmente per quelle che il dottor Pardon, nostro
carissimo amico, gli ha sempre raccomandato di evitare.»
«Che lei ricordi, signora, è sempre stato ghiotto di cibi
saporiti e bevande gustose?»
«Oh, sì, sempre! Fin da quando ci siamo conosciuti, tanti
anni fa. Si può dire che i nostri appuntamenti e le mète finali delle nostre
passeggiate erano, oltreché i giardini pubblici e i cinematografi, i
ristoranti… Ne ricordo uno, in particolare, piuttosto piccolo, ma molto
grazioso e accogliente. Si trovava – e si trova tuttora, per quanto i
proprietari non siano più gli stessi di una volta – in Boulevard Montparnasse.
Maigret amava moltissimo quel ristorante, sia per la sua atmosfera intima,
raccolta, la quale, come diceva, gli incuteva un senso di dolce tranquillità,
sia, ovviamente, per i suoi piatti speciali, sebbene fossero un po’ – come
dire? – pesanti. Ma Maigret non si è mai preoccupato di questo: quando una
pietanza gli piace, la mangia volentieri e in abbondanza, che sia digeribile
oppure indigesta, a dispetto di tutte le raccomandazioni di Pardon.»
«Non ricorda qual era il suo piatto preferito in quel
ristorante di Boulevard Montparnasse?»
«Perfettamente! Perché ha sempre preteso, in seguito, che
anch’io lo cucinassi.»
«E cioè?»
«Spezzatino al ragù di montone, accompagnato con qualche
bicchiere di beaujolais… Ma la pietanza che più di ogni altra lo fa veramente
andare in visibilio è, senza dubbio, il pollo al vino.»
«E in quale ristorante o trattoria lo mangia abitualmente?»
«Be’, signor Simenon, credo che il pollo al vino sia stata
una delle mie armi di conquista. E posso dirlo con orgoglio.»
«Davvero?»
«Mi raccomando, però, non lo scriva… non scriva che Maigret
ha rinunciato al suo celibato anche per la prelibatezza del mio pollo al vino…
Credo che un po’ si vergognerebbe.»
Paolo Secondini
Très joli, Paolo, bravo ! Avec une petite touche d'humour très bienvenue !
RispondiEliminaMerci, Murielle!
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