domenica 29 maggio 2016

SIMENON SIMENON. GEORGES SIMENON, LA LETTERATURA AL CINEMA

Un convegno universitario sui rapporti tra il cinema e i romanzi di Simenon.

SIMENON SIMENON. GEORGES SIMENON, LITTÉRATURE AU CINEMA
Une conférence universitaire sur la relation entre le cinéma et les romans de Simenon.

SIMENON SIMENON. GEORGES SIMENON, LITERATURE IN THE CINEMA
A university conference on the relationship between cinema and the Simenon's novels.


Si è chiuso l'altro giorno, il convegno organizzato da Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell'Università di Padova. Un paio di giornate dedicate, come esplicitava il titolo, Georges Simenon la letteratura al cinema al non trascurabile apporto della letteratura simenoniana al mondo del cinema. Insomma i famosi oltre 60 film tratti dai titoli del nostro.
Su "Simenon e Cinema", si è detto e scritto molto, ciononostante  la manifestazione padovana si è sviluppata in ben tre sessioni. La mattina del 26 maggio si è analizzata la dinamica del senso del linguaggio descrittivo del romanziere (Genevieve Henrot/Università di Padova) per poi passare, alle tristezze dei tropici come li vedeva il Simenon viaggiatore, nonché fotografo (Alessandro Perissnotto/Università di Torino), concludendosi poi con una riflessione tratta da un regista simenoniano, Duvivier, sulla poetica della misantropia.
Nel pomeriggio l'attenzione è stata rivolta al primo film tratto da un Maigret: La Nuit de Carrefour del regista e amico di Simenon, Jean Renoir (Giovanna Angeli/Università di Firenze). La seconda riflessione del pomeriggio si è appuntata sul fatto che i romanzi di Simenon sono  in qualche modo già dei film su carta (Emanuela Martini/Direttore Festivaldi Torino). Questa seconda sessione si è conclusa poi con un confronto/incrocio tra Simenon e i registi Bertrand Tavernier e Béla Tarr.
Secondo le tematiche del convegno, cinema è anche quello del piccolo schermo e la terza sessione, quella di venerdì mattina, si è aperta con una inevitabile relazione  sul rapporto Jules Maigret-Gino Cervi (Giovanni Borriero Università di Padova). Subito si è tornati sul grande schero parlando di come fosse prosaico, ma al tempo stesso poetico, il linguaggio di Simenon così come si percepisce nella versione cinematografica di Béla Tarr (Andrea Rabitto/Università di Enna "Kore").E, come si è parlato del primo adattamento cinematografico, non si poteva non parlare dell'ultimo, La Chambre Bleu di Mathieu Amalric (2015) che ha dato lo spunto per trattare uno dei tempi ricorrenti della narrativa simenoniana: la camera come sistema-racconto (Denis Brotto/Università di Padova).
La conclusione è stata incentrata sul tema di Simenon e la nuda vita, e sulla definizione di "homo tantum".
Insomma al di là di alcune trattazioni dal tono troppo accademico, in realtà non ci dispiace affatto che le università, anche con le loro specifiche impostazioni, si interessino ad un personaggio letterario come Simenon e sul suo conclamato "appeal" nei confronti del mondo cinematografico. Amore, come si sa, non ricambiato dal papà di Maigret. (m.t.)

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