mercoledì 28 giugno 2017

SIMENON SIMENON. IL FALSO ULTIMO MAIGRET

A Porquerolles, nel febbraio del 1934 il romanziere scriveva un "ultimo" Maigret?

SIMENON SIMENON. LE FAUX DERNIER MAIGRET
A Porquerolles, en  février 1934, le romancier a écrit un "dernier" Maigret?
SIMENON SIMENON. THE LAST FALSE MAIGRET
In Porquerolles, February 1934, did the novelist write a "last" Maigret?



Febbraio 1934. Simenon si trova con la moglie Tigy nell'isola di Porquerolles, a sud della costa mediterranea francese, una delle loro mete vacanziere più preferite. Nel mese di febbraio il romanziere scrive quello che per lui sarà l'ultimo Maigret. Siamo giunti al diciannovesimo titolo della serie in base al contratto stipulato qualche anno prima con un recalcitrante Fayard, il suo editore che allora prevedeva per Maigret insuccessi e perdite di denaro.
E quindi, dopo diciotto titoli di successo e di guadagni, si è arrivati all'ultimo titolo previsto da quell'accordo. Non sembra davvero un caso che il titolo sia secco e allusivo: "Maigret", come fosse la parola "fine" al termine della serie.
D'altronde lo abbiamo scritto più volte  che in quel periodo Simenon era già proiettato verso i romans durs, la letteratura senza vincoli di genere, il suo vero obiettivo, quello per cui aveva passato una decina d'anni di apprendistato con la narrativa popolare, poi gli anni ponte dei Maigret della semi-letteratura, e dopo solo romanzi.
E, nell'estate del '34, la sua produzione letteraria contava sette titoli già pubblicati, sempre con Fayard, e altri quattro già scritti, ma che usciranno solo dopo il passaggio dell'autore nella scuderia Gallimard da lì a pochi mesi (ottobre 1933). Tra questi titoli troviamo già alcuni che poi saranno  dei classici simenoniani, come L'homme de Londres, Le locataire, Les gens d'en face, Les suicidés....
Ma torniamo a quello che Simenon considerava l'ultimo Maigret. Oltre al titolo ci sono altri segni che ci dicono che lo scrittore lo considera un commiato. Ci presenta infatti il commissario in pensione a Meung-sur-Loire. Questo era successo altre volte nell'altalenante cronologia della serie, ma questa volta ha un'altro sapore, anche perché vede in campo la nuova generazione, rappresentata dal nipote Philippe, anche lui in polizia, che arriva di notte in taxi da Parigi perchè si è cacciato in un bel guaio e chiede l'aiuto dello zio. Il tempo è trascorso e Maigret è sempre più l'ex-commissario ormai rintanato nella pigra vita campagnola di un piccolo paese. 
Non più sulle prime pagine dei giornali, non più soluzioni di casi eclatanti che tenevano con il fiato sospeso i parigini, non più la fama di un commissario speciale.
E' così che Simenon ci presenta Maigret che, dopo la parentesi parigina dell'inchiesta, torna diremmo quasi felice a Meung, andando a pescare e gustandosi una zuppa di pomodoro preparata da M.me Louise.
Questo quadretto nelle intenzioni  doveva essere l'immagine finale della serie dei Maigret.
Sappiamo ora che così non sarebbe stato. Ma lo sapeva anche Simenon?
Fino a che punto era vera l'intenzione di smettere con il suo famoso commissario? O forse si trattava semplicemente del bisogno di una pausa?
Qualunque delle due ipotesi sia vera, questo diciannovesimo Maigret è indiscutibilmente un "falso" fine serie. Simenon tornerà a scrivere delle indagini del commissario nel '36, ma riprendendo con dei racconti e tornando ai romanzi Maigret dopo qualche anno. E poi sarà un matrimonio come Simenon non ne ha mai avuti, che durerà fino al 1972 con il vero ultimo fine serie "Maigret et monsieur Charles" (m.t.)   

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