Il commissario entra sovente nelle case di quei borghesi spesso
protagonisti dei romans-romans
SIMENON SIMENON. QUAND MAIGRET ENQUETE
SUR LES GENS DES ROMANS DURS
Le commissaire entre fréquemment dans
les maisons de ces bourgeois qui sont souvent des protagonistes des
romans-romans
SIMENON SIMENON. WHEN MAIGRET
INVESTIGATES PEOPLE FROM THE ROMANS DURS
The Chief Inspector frequently enters
houses of the bourgeois who are often protagonists in romans-romans
Le inchieste di Maigret. Parigi,
provincia, qualche puntata fuori della Francia, anche in Usa a New York. Ma gli
capita di indagare per ogni dove, e in ogni ambiente.
Ma oggi vogliamo ppuntare il dito su una
sorta di corto circuito tra le inchieste del commissario e gli ambienti e i
personaggi che Simenon descrive nei cosiddetti romans durs.
Già, infatti leggendo e rileggendo tutte
le sue opere, affiora la sensazione che le vicende dei romans vedano in scena gli
stessi ambienti e i medesimi protagonisti sui quali Maigret indaga durante le
sue inchieste.
Il fenomeno è più evidente dagli anni ‘50 in
poi. E non a caso abbiamo scritto spesso di un progressivo coincidere dei romans
con i Maigret. Questo potrebbe essere uno degli aspetti. Gli esponenti della
media borghesia, le passioni che consumano, logorano e poi uccidono le persone
li ritroviamo negli uni e negli altri, come pure certi tratti universali
dell’uomo.
Alcune volte, forse sarà un po’ azzardato, ci sembra che certi
protagonisti possano essere addirittura intercambiabili.
E’
chiaro che i moduli narrativi sono diversi e impongono comunque delle differenze.
Maigret è un seriale di genere che, per quanto rivoluzionario, deve comunque
tenere conto che la vicenda è incentrata su un delitto e lo svolgimento
riguarda o la caccia ad un colpevole conosciuto oppure la ricerca di chi possa
essere l’autore
del misfatto. Quindi certi paletti,
nonostante le novità apportate da Simenon al genere poliziesco, continuano ad essere
condizionanti. Ad esempio la lunghezza. Non che lo scrittore non sia stato
capace anche in romanzi brevi o nei racconti di regalarci brani di alta
letteratura, ma inevitabilmente la libertà consentita da un romanzo che può
oltrepassare le duecento o anche le duecentocinquanta pagine, non è concessa ad
un’inchiesta
che è sempre sotto le centocinquanta pagine. Questo vale anche per lo spessore
psicologico dei personaggi, per l’ approfondimento delle dinamiche
interpersonali o della complessità della
vicenda. Ma non scordiamo che Simenon è lo scrittore delle mots-matiére, delle
scarne quanto efficaci descrizioni di atmosfere, dei dialoghi serrati e del
fraseggio sintetico. E tutto questo significa che, anche il limite imposto
dallo spazio, toglie davvero poco o addirittura nulla alla qualità della sua
narrativa.
Nei
romanzi abbiamo un esplicito “passaggio della linea” da
parte del protagonista, che segna il cambiamento e a volte il capovolgimento
dei valori e delle convenzioni fin lì dominanti. Nelle inchieste, molto spesso,
ce ne rendiamo conto solo alla fine dell’indagine, solo perché quel cocciuto di
Maigret non si contenta di acquisire le prove di una colpevolezza, ma, con la “scusa” di voler comprendere, scava nella vita,
nell’animo
e nella mente del colpevole finché non scopre il momento in cui quel
disgraziato che gli sta davanti ha passato la linea e quindi capisce perché si
è dovuto spingere fino al punto di diventare un assassino. E nelle case dei protagonisti dei romans durs
non di rado si nascondono sotto le spoglie di rispettabili professionisti o di
integerrimi funzionari pubblici, individui che passata la linea diverranno i
peggiori nemici di quella buona società che fino ad allora rappresentavano.
(m.t.)
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIATE QUI I VOSTRI COMMENTI, LE VOSTRE IMPRESSIONI LE PRECISAZIONI ANCHE LE CRITICHE E I VOSTRI CONTRIBUTI.