domenica 17 luglio 2016

SIMENON SIMENON UNA GIORNATA SOTTO IL TIRO DI PSICOLOGI E PSICOANALISTI


Lo scrittore si sottopone alle impietose domande degli specialisti del giornale "Médecine et Hygiène"

SIMENON SIMENON. UNE JOURNEE SOUS LE FEU DES PSYCHOLOGUES ET DES PSYCHANALYSTES
L'écrivain se soumet aux questions impitoyables des spécialistes du journal "Médecine et Hygiène"
SIMENON SIMENON. A DAY UNDER FIRE FROM PSYCHOLOGISTS AND PSYCHOANALYSTS
The writer submits to tough questioning by specialists from the Medicine and Hygiene” journal

In un post di un paio di giorni fa' abbiamo parlato dell'umiltà di Simenon. Oggi parliamo di un fatto che in qualche modo conferma quello che abbiamo scritto.
Si tratta di una vicenda molto singolare. Era il 3 marzo 1968  e in occasione del venticiquesimo anniversario di una rivista medica svizzera, Médicine et  Hygiène, che in quell'occasione volle sottolineare il proprio quarto di secolo attraverso un'intervista collettiva con uno scrittore che non era solamente famoso, ma che aveva grandi simpatie per la medicina e in particolare per le scienze psicologiche.
E non per niente Simenon concesse il suo benestare, senza problemi, dimostrando al tempo stesso umiltà e coraggio, sottoponendosi ad un intervista "senza rete". 
"Simenon sur le gril" la chiamò Alain Bertrand. E' una definizione molto efficace che rende bene lo stato d'animo con cui Simenon si sottopose al fuoco incrociato delle domande di medici, psicologi e psicoanalisti.
E' un'intervista che ebbe luogo nella grande villa di Epalinges e che durò tutto il giorno e che spaziò dalle motivazioni della sua ispirazione letteraria alle sue manie personali, dalle sue paure di poter tornare povero al suo rapporto con il padre, dalle sue predilezioni per Freud eJung, alla consapevolezza dell'universalità della sua narrativa, della paura di conoscersi fino in fondo, dal suo rapporto con l'alcolismo all'importanza della sensorialità nei suoi romanzi, tanto per fare alcuni esempi.   
In questo contesto oggi vogliamo focalizzare la nostra attenzione  sun un aspetto:
"... Maigret è pagato dalla scocietà per arrestare dei criminali che però non giudica mai - affermava Simenon rispondendo alla domanda che poneva Médicine et Hygiène in merito alla famoso motto del commissario simenoniano "comprendere e non giudicare". 
Médicine et Hygiène "... quello che noi ammiriamo in Maigret é che consente al criminale di reintegrarsi nella comunità, restituendogli il rispetto di sé stesso. Maigret, che rappresenta la società, poiché appartiene al corpo della polizia, comunque può identificarsi in lui comprenderlo ...".
Georges Simenon "... Conservo eccellenti contatti con la polizia giudiziaria a Parigi... Sapete che un criminale che dopo ore di interrogatorio finisce per confessare, non prova un senso d'umiliazione, ma al contrario  un sentimento di liberazione? ...  si instaurano  dei legami tra poliziotto e il colpevole... ".
Médicine et Hygiène: "Bisognerebbe che i criminologi comprendessero questa psicologia ".
Georges Simenon "Se la capissero, i tribunali non esisteranno più... credo  alla fine dei tribunali da qui a  una trentina d'anni... prima si giudicva il crimine. Oggi il dossier personale (il rapporto del medico generale, il rapporto di uno psichiatra , quello che dell'assistente sociale, il consulto di uno psicologo) completato da non magistrati, ma da persone specializzate nello studio di personalità, dimostra che si è personalizzato il crimine, si giudica la personalità del criminale...".
Grande fede dello scrittore nelle scienze sociali e quelle psicologico che in quegli anni muovevano i loro primi passi e che tra psicoanalisi e sociologia sembrava che dovessero cambiare il mondo e le relazioni tra gli uomini. Poi non é andata proprio così... (m.t)

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