domenica 31 luglio 2016

SIMENON SIMENON. MA CHI SONO I PERSONAGGI DEI ROMANZI DI SIMENON?

Come nascono e quali caratteristiche hanno i protagonisti della letteratura simenoniana

SIMENON SIMENON. MAIS QUI SONT LES PERSONNAGES DES ROMANS DE SIMENON?
Comment ils sont nés et quelles caractéristiques ont les protagonistes de la littérature simenonienne
SIMENON SIMENON.BUT WHO ARE THE CHARACTERS IN SIMENON NOVELS?
How the protagonists in Simenon’s literature are born and characterized

L'argomento illustrato dal titolo di oggi è forse un po' pretenzioso. Già, con un scrittore che ha sfornato circa quattrocento titoli quanti saranno i personaggi? non i protagonisti, ma i personaggi... beh è un calcolo che non abbiamo il tempo di fare, ma chissà... la nostra specialista Murielle (ora è in vacanza) magari ha già fatto il conto o sa se c'è chi l'ha fatto.
Saranno centinaia, forse migliaia... insomma come un grande paese popolato dalle figure che Simenon osservava per le strade delle città in cui abitava, da gente incontrata nei suoi innumerevoli viaggi, in Europa, in America, scovati nella sua memoria di adolescente a Liegi, o addirittura da persone a lui vicine (vedi Denyse e "Trois chambres à Manhattan").
Certo il personaggio dei personaggi è senz'altro Maigret che ha avuto modo di costruire ed approfondire in oltre settanta romanzi e un una trentina di racconti. E a dirla tutta Maigret non è un personaggio, ma un vero e proprio protagonista della narrativa simenoniana, con una vita letteraria di oltre quarant'anni che ha accompagnato Simenon nelle fasi più importanti e significative della sua vita... quasi concretizzandosi al suo fianco! No, per Maigret senz'altro occorre un discorso a parte.
Ma per gli altri, il metodo Simenon è abbastanza costante.
"... i miei personaggi hanno un lavoro, possiedono delle caratteristiche, si conosce la loro età, la loro situazione familiare... tutto.  - spiega in un 'intervista del '56 - E io cerco di rendere ciascuno di questi personaggi pesanti come una statua e fratelli di tutti gli uomini della terra...".
Quello che intende Simenon  è che ogni suo personaggio ha un retroterra e un contesto che già da solo ci dice molto di lui. Poi che i suoi sono personaggi pesanti, nel senso di concreti, con una propria fisicità, ma anche con un oneroso bagaglio psicologico. E infine questa fratellanza universale ci fa capire come i suoi personaggi siano costruiti su caratteristiche e lineamenti che sono universali, uguali per tutti gli uomini, quali che siano le latitudini, la razza, il tipo di cultura e il mestiere che fanno.
Simenon ha sempre prediletto la gente semplice e le persone qualsiasi per dar vita ai suoi romanzi, difficilmente ha scelto persone altolocate o molto ricche o molto intelligenti.
"... se consideriamo della gente colta che conduce una vita molto agiata, una vita relativamente mondana, questa gente, qualsiasi cosa gli capiti, raramente è del tutto sincera... - afferma il romanziere in un'intervista a Berard de Fallois e Gilbert Sigaux nel '70 - ...invece quando si scende verso il popolo più vero, non esiste più questa sorta di schermo dell'intelligenza e delle convenzioni, si percepisce l'emozione quasi allo stato puro. Ecco perchè il più delle volte scelgo delle persone di origine modesta e d'intelligenza media. Essi percepiscono molto di più i sentimenti, le emozioni e quel che sia...".
La preoccupazione di Simenon era che i suoi personaggi potessero risultare "falsi", artefatti, non realistici. Questo, a suo dire, avrebbe rovinato il romanzo. Un personaggio finto non avrebbe potuto vivere il suo destino e non sarebbe potuto arrivare alle estreme conseguenze e questo avrebbe reso quasi impossibile scrivere quei romanzi-tragedia come li chiamava lo scrittore stesso
"...cerco di scrivere dei romanzi-tragedia che sono per la letteratura quello che la tragedia è per il teatro....".
Il risultato che lo scrittore si mette nella pelle di questi personaggi come se fossero veri, anzi "... finisco davvero per vivere con i miei personaggi come se esistessero e fossero più reali della gente che incontro per strada...". 
Ma poi nella sua analisi dei personaggi da lui creati, Simenon va ancora più a fondo
"... mi rendo conto che il dilemma (sul personaggio n.d.r.) vero o falso non è poi così corretto: è la qualifica umana quella giusta, perché quella ha un significato sul piano fisico, psicologico, istintivo, sociale....". E infatti allo scrittore erano essenziali le luci e le ombre di un personaggio, il piano razionale e quello istintivo con tutte le contraddizioni che fanno di una figura letteraria un personaggio vero.
E concludiamo questa lezione simenoniana d come si costruisce il personaggio di un romanzo con una dichiarazione dello scrittore molto in tema
"... Non sarà nemmeno il 10% dei miei libri , almeno credo, che si occupano di un contesto socialmente elevato. Ci pensavo molto negli anni 1930 -1940. In quel periodo non troverete niei romanzi né ministri, né presidenti di consigli d'amministrazione, ne banchieri. questi sono venuti dopo... ma era voluto." (m.t)

1 commento:

  1. Pour répondre un tant soit peut à la question de Maurizio, on pourra citer l'ouvrage incontournable de Michel Lemoine: "Index des personnages de Georges Simenon", et pour une galerie plus maigretienne, la "maigret encyclopedia", l'extraordinaire travail de recensement fait par Steve Trussel: http://www.trussel.com/maig/encyclo/me_a.htm; sur le site de Steve encore, quelques textes commis par moi-même sur divers personnages, par exemple http://www.trussel.com/maig/postieres-f.htm; je comprends bien ce que Maurizio sous-entend par "personnages et pas protagonistes", et ce pourrait être effectivement un sujet d'études... une idée à garder pour quand j'aurai un peu de temps :-) !!! A part cela, j'ai aussi en réserve une idée d'études sur les "personnages qui passent", c'est-à-dire ceux que Simenon, dans les romans Maigret, ne fait que citer en passant et qui n'ont pas de rôle important dans l'intrigue, mais qui sont là pour meubler le décor... Encore du travail pour moi dans les années à venir !

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