Non soltanto le Bal Anthropomètrique, ma la nascita dello scrittore Georges Simenon
SIMENON SIMENON. QU'ARRIVE-T-IL DANS LA NUIT DU 20 FEVRIER 1931 A LA BOULE BLANCHE ?
Pas seulement le Bal Anthropométrique, mais la naissance de l'écrivain Georges Simenon
SIMENON SIMENON. WHAT HAPPENS THE NIGHT OF FEBRUARY 20, 1931 AT LA BOULE BLANCHE?
Not only the Anthropometric Ball, but also the birth of the writer Georges Simenon
Siamo abituati a considerare la famosa notte del Bal Anthropométrique, nella cave della Boule Blanche, come il debutto del commissario Maigret, personaggio che da qualche anno girava nella testa di Simenon e che era apparso in alcune storie con certe caratteristiche, con ruoli diversi, con tratti non ancora definitivi, insomma dei proto-Maigret che andavano pian piano affinandosi fino ad assumere sembianze, atteggiamenti e caratteristiche che faranno la fortuna del personaggio.
Ma quella baraonda che andò avanti fino al mattino, non segnò solo la nascita pubblica del commissario.
Già, ma cosa avvenne?
In quella notte nacque un nuovo scrittore, Georges Simenon, che per la prima volta presentava dei romanzi con il suo vero nome e cognome, mentre prima era venti, nessuno e centomila. Era solo una massa di pseudonimi dietro cui si nascondeva.
Insomma potremmo anche dire che Simenon e Maigret nacquero lì, nella stessa notte.
Sappiamo che tutto era previsto, per così dire. Simenon dopo anni di letteratura alimentare (quella popolare) aveva già deciso che sarebbe passato ad una semi-letteratura dove era lui a scegliere vicende, personaggi, ambientazioni, trame...
e tutto firmato con il suo nome.
Era, nella mente di Simenon, un passaggio breve, una sorta di trampolino di lancio verso la letteratura vera e propria, verso i romans-durs. Era quello che aveva aspettato tutta la vita e che desiderava intensamente.
Quindi quella notte, quando iniziò a firmare le sue prime dediche sui due libri che facero debuttare Maigret, Simenon percepì sulla sua pelle cosa voleva dire essere uno scrittore riconosciuto, Non più un'anonimo che confezionava storie e vicende commisionate dagli editori, che li pubblicavano sotto i nomi più vari.
Adesso la gente poteva riconoscerlo, era diventato uno scrittore alla cui faccia la gente abbinava le inchieste del suo Maigret: riconoscibile e non confondibile con altri.
E per questo aveva lottato. Prima per affermarsi nell'affollato e caotico mondo della letteratura popolare, poi contro il suo editore Fayard che non credeva che i Maigret potessero avere successo.
Quella notte nacque lo scrittore che avrebbe scritto una quantità di romanzi e di Maigret incredibile, in quel momento impensabile... anche per lui.
Fu la nascita di uno scrittore che avrebbe coniugato la letteratura alta a quella bassa: i romans-durs e Maigret, ma anche lo spessore psicologico e la drammaticità dei suoi personaggi e la forza delle vicende raccontate con uno stile semplice, utilizzando solo duemila termini, preferendo le mots-matière, cioè le parole concrete, quelle solide che indicano elementi reali e tangibili.
Nacque uno scrittore che per un paio di volte fu ad un passo dalla nomina per il Nobel, che oltre a essere riconosciuto dalla critica come uno dei massimi romanzieri del '900, era destinato a diventare un long-seller, perché ancora oggi, a oltre ottant'anni dalla loro stesura, i suoi romanzi continuano a essere continuamente rieditati e ad entrare nelle classifiche dei libri più venduti.
Quella notte alla Boule Blanche era semplicemente nato Georges Simenon. (m.t.)
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