SIMENON SIMENON. LA PETITE IDOLE... ET L'EPOPEE COMMENCE
Le 27 septembre 1923, Simenon publie son premier conte dans le quotidien "Le Matin"
SIMENON SIMENON. THE LITTLE IDOL... AND THE SAGA BEGINS
On September 27, 1923, Simenon publishes his first story in the daily newspaper “Le Matin”
Era arrivato Parigi da poco più di un anno, quando Simenon riuscì a far fare al suo percorso di scrittore il primo e significativo passo.
Il ventenne dalle belle speranze letterarie era stato per un periodo al servizio di Binet-Valmer, più che uno scrittore un capo di una liga di ex-combattenti, ma poi aveva iniziato a proporre i suoi racconti qua e la a giornali e pubblicazioni dedicate ad un pubblico decisamente popolare. Qualcosa veniva accettato qualcosa no.
Tra gli altri uno dei quotidiani, non certo popolare, cui tentava di far pubblicare i suoi scritti era Le Matin, in cui allora la scrittrice Colette dirigeva la pagina culturale, dove ogni giorno pubblicava un racconto. Quello era un trampolino molto ambito e per questo nell'anticamera del suo studio c'era sempre una fila di aspiranti scrittori che ambivano alla pubblicazione. Tra questi il giovanissimo Simenon che caparbiamente proponeva la sua storia. Colette la prima volta gli respinse il racconto con la motivazione che c'era "troppa letteratura", ma evidentemente comprendendo che in quel giovane c'era della stoffa gli dette dei consigli che Simenon si affrettò a mettere in pratica.
La scena si ripeté più volte con Colette che diceva "E' così, ma non è proprio così. Ancora meno letteratura". Questa idea divenne ben presto l'elemento guida ogni volta che il giovane scrittore mise mano a un qualsiasi scritto.
Insomma a forza di togliere quella letteratura in più, Il raccontò risultò pubblicabile e il 27 settembre del 1923 uscì su Le Matin il racconto "La petite idole" a firma di Georges Sim. E questa fu il principio di una lunga collaborazione con Colette, visto che per la sua rubrica Les Mille et un Matins, Simenon pubblicò un'ottantina di racconti.
E quella prima pubblicazione aveva il valore di un primo passo nel mondo della letteratura, con l'imprimatur di una scrittrice del calibro di Colette. Ma quello che contò fu, per così dire, anche l'indotto. Quella credenziale gli apriva le porte ad una serie di collaborazioni con giornali popolari, editori di romanzi brevi, feuilleton, insomma con tutta quella variegata produzione di letteratura popolare che negli anni venti a Parigi aveva una notevole fortuna, con moltissime pubblicazioni e complessivamente anche con tirature molto alte. E lì Simenon iniziò il suo periodo di apprendistato, che lui sapeva essere indispensabile per arrivare un giorno a quei romans-durs che già allora aveva in mente. Sapeva bene che cimentarsi con la scrittura di tutti i tipi, su vari temi, e in vari stili gli avrebbe dato una confidenza con la scrittura che gli avrebbe permesso di salire la scala e arrivare intanto a quella semi-letteratura (come la chiamava lui) che sarebbe stata rappresentata dai Maigret.
Ma per il momento non aveva tempo di pensare ad altro. Le richieste degli editori si moltiplicavano e questo fu il periodo in cui arrivò a scrivere ottanta pagine al giorno, o a dettare contemporaneamente a tre segretarie racconti differenti. La sua velocità, ma anche la qualità di scrittura divenne ben presto il suo tratto distintivo e questo contribuì non poco a farne una piccola star dell'editoria popolare, sia pure sconosciuto al pubblico, visto che diluiva la sua pur corposa produzione in una ventina di pseudonimi.
Dal 28 settembre, il giorno dopo la pubblicazione de La petite idole, Simenon si sentiva già uno scrittore...? Certo era iniziato un percorso che l'avrebbe portato molto lontano, come forse nemmeno lui poteva immaginare. (m.t.)
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