mercoledì 23 maggio 2018

SIMENON SIMENON. MA IL COMMISSARIO E' UN UOMO FELICE?

Il romanziere ha creato un personaggio che si contenta di quello che ha o che si è saputo conquistare...

SIMENON SIMENON. LE COMMISSAIRE EST-IL UN HOMME HEUREUX ?
Le romancier a créé un personnage qui se contente de ce qu'il a ou de ce qu'il a su conquérir…
SIMENON SIMENON. IS THE CHIEF INSPECTOR A HAPPY MAN?
The novelist created a character content with what he has or what he was able to overcome…



Un borghese... ma non certo piccolo piccolo. La sua carica importante nella polizia giudiziaria parigina, il suo appartamento a Rue Richard Lenoir, (una strada dove gli appartamenti costano mediamente come gli altri appartamenti di Parigi, oggi c.a. 9000 euro/mq). Insomma una persona cui non manca nulla. Benestante potremmo dire. 
Ma nell'animo Maigret è un borghese classico? 
Tutto sommato no. Perché nonostante il suo ruolo direttivo (a fine cariera gli verrà addirittura proposto di diventare Direttore di tutta a polizia giudiziaria di Parigi, ma lui rifiuterà), un moglie che praticamente vive per lui, amici di un certo livello (i coniugi Pardon), il commissario rimane, più o meno consapevolmente, legato alle sue origini contadine o meglio campagnole, ai gusti elementari e alle abitudini semplici. Ma il suo aspetto massiccio e un po' grossier, la sua scarsa attenzione nel abbigliamento (quante volte vediamo M.me Louise che fin sulla porta di casa sta lì a sistemargli, il bavero del cappotto, la sciarpa, il cappello...), non deve farci pensare che cerchi di nascondere il suo status, per confondersi come uno tra i tanti... Abbiamo più di un motivo per credere che il suo comportamento e le sue scelte siano naturali e spontanee.
Come quelle di una persona felice.
Ma ci chiediamo allora, Maigret è solo uno che si contenta? Oppure è una persona soddisfatta e felice della sua vita?
Sappiamo che se ci inerpichiamo negli involuti percorsi che ci porterebbero alla definizione di "felicità", finiremmo per perderci in un labirinto di teorie filosofiche nel tentativo di arrivare alla "definizione delle definizioni ".
Qui ci contentiamo di rubare una definizione di Oscar Wilde che ci pare molto calzante al personaggio simenoniano: "la felicità "non è avere tutto ciò che si desidera, ma desiderare ciò che si ha".
Già, in effetti Maigret non ha grandi passioni o pretese eccessive. La passione più grande è in definitiva il suo lavoro. E' quello che lo mette a contatto con il popolino, ma anche con banchieri, artisti, nobili... E' il lavoro che gli fa mettere in pratica quella sua capacità di percepire le situazioni, di "sentire" l'animo delle persone, di intuire lo sviluppo di certi avvenimenti. E Maigret, anche se con quell'aria burbera lo mostra assai di rado, è soddisfatto del suo lavoro. Non che nello specifico gli piaccia metter in guardina i delinquenti, quegli individui lui cerca di capirli più che giudicarli. Non gli piace finire sotto i riflettori dei media e nelle prime pagine dei quotidiani. Ma, comunque si senta alla fine di un'inchiesta, il suo animo torna tranquillo e felice, quando rientrando a casa, trova l'amorevole accoglienza di M.me Maigret, quando annusa gli odori degli intingoli che lei gli ha preparato, quando la casa si riempe del fumo della sua pipa, quando, in attesa della cena, seduto sulla sua poltrona preferita, si bea dell'aria fresca del tramonto che entra da una finestra aperta.
Detta così sembra perfettamente aderente alla definizione di Wilde.
Ma forse non è proprio così. Abbiamo parlato della sua grande passione il lavoro d'indagine. Ecco pensiamo che quello che troviamo nei romanzi: un commissario capo della brigata omicidi, che ha iniziato nei primi del '900 come agente ciclista e, senza l'aiuto di nessuno, ha fatto una carriera non da poco. Sicuramente Maigret è un commissario felice perché, come affermava il sociologo Zygmunt Bauman, scomparso appena un anno fa', "Si raggiunge la felicità quando ci si rende conto di riuscire a controllare le sfide poste dal fato”.  E questa forse l'avrebbe sottoscritta anche Simenon.
E forse Simenon ha voluto creare con Maigret un personaggio dalla felicità tranquilla serena, discreta, ma che oltretutto contagia i suoi lettori regalando loro momenti felici.
Grazie Maigret e soprattutto grazie Simenon. (m.t.) 

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