venerdì 22 luglio 2016

SIMENON SIMENON. QUARANT'ANNI FA' MORIVA JEAN GABIN. GRANDE MAIGRET CINEMATOGRAFICO

L'attore, amico dello scrittore, ha interpretato sul grande schermo sia Maiget che altri eroi simenoniani

SIMENON SIMENON. IL YA QUARANTE ANS MOURAIT JEAN GABIN, UN GRAND MAIGRET AU CINEMA
L'acteur, ami du romancier, a interprété, sur le grand écran, aussi bien Maigret que d'autres héros simenoniens
SIMENON SIMENON. 40 YEARS AGO JEAN GABIN DIED, A GREAT MAIGRET IN THE MOVIES
The actor, the novelist’s friend, interpreted Maigret as well as other Simenon heroes on the big screen 
"...L'avevo incontrato ai tempi dei suoi inizi, lui ha interpretato più di dieci film tratti dai miei romanzi. In particolare è stato uno dei Maigret che ho amato di più. Per me rappresentava l'attore nato..."
Queste sono le parole che Simenon pronunciava il 16 novembre 1976, il giorno dopo la morte del suo grande amico e grandissimo attore, Jean Gabin. L'intervista era riportata dal quotidiano svizzero 24 Heures.
Anni prima, nel '57, su un giornale di cinema, Ciné Revue, Simenon aveva spiegato come credeva "... che Jean Gabin fosse il più vicino a Maigret dell'idea che di Maigret si è fatta il pubblico e in tutti i casi dell'idea che me ne sono fatto io..."
La loro amicizia era cosa nota ma anche particolare, vista la poca stima che lo scrittore aveva in genere per l'ambiente del cinema (tranne per il fatto che per lui era una fonte assai cospicua di reddito). Ma con Jean era diverso. Il grande attore francese di cui quest'anno ricorrono i quarant'anni dalla sua scomparsa, non era uno come gli altri, Claude Gauteur così lo definì, con un concetto mutuato dal critico cinematografico André Bazin, "...Gabin non è un attore qualsiasi cui si chiede di interpretare l'eroe di una storia, è lui stesso aldilà di qualsiasi storia, un eroe al quale lo sceneggiatore deve piegare la sua immaginazione...".
Non c'è da stupirsi quindi se, nel 1958, dopo aver visto la prima interpretazione del commissario Maigret  da parte di Gabin (Maigret tende un piège - di Jean Delannoy ), Simenon avesse lamentato tra il serio e il faceto "... ecco adesso ogni volta che mi metto a scrivere un nuovo Maigret  mi viene davanti la faccia di Jean... non vorrei che a lungo andare, prima o poi, mi chiedesse i diritti d'immagine!...". 
Ma a dispetto di quella scorza dura e di quello sguardo impenetrabile, Gabin era una persona molto  diversa. Ed è ancora il suo amico Simenon, che lo conosceva bene, a mettere i puntini sulle "i". "... mi ricordo un aneddoto. Successe durante le riprese di un Maigret. Un giornalista gli si avvicinò per chiedergli un'intervista. Ma Gabin rifiutò. Gli feci notare che non era stato gentile nei confronti di qualcuno che voleva fare soltanto il proprio mestiere. Allora Gabin mi spiegò - Tu non capisci, Georges, la verità  è che io sono uno stupido. Allora quando questo tipo mi porrà delle domande intelligenti, io risponderò con delle stupidaggini. Allora si renderà conto che non valgo nulla. Mentre in un film sono intelligente... pronuncio parole scritte da un altro - Sotto la sua aria burbera egli nascondeva una grande timidezza...". 
Insomma contrariamente all'immagine che si era costruito nella sua carriera Gabin non era affatto un duro, tutt'altro, Simenon lo definisce addirittura un timido. Certo teneva molto alla sua vita privata e alla privacy della sua famiglia. Insomma un uomo decisamente discreto.
Burbero, timido, riservato, discreto, di poche parole... ma non vi ricorda qualcuno? 
Già, il commissario Maigret. E Simenon quindi aveva ragione quando affermava che Gabin era il Maigret più simile a quello che lui s'era immaginato. (m.t.) 

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