venerdì 25 gennaio 2019

SIMENON SIMENON. QUAL ERA LA VISIONE DELLA VITA DEL COMMISSARIO MAIGRET?

Quale la risultante tra l'indole di Jules e il suo ruolo di Commissario Capo della Brigata Omicidi

SIMENON SIMENON, QUELLE ETAIT LA VISION QUE LE COMMISSAIRE MAIGRET AVAIT DE LA VIE ?
Quelle est la résultante entre la nature de Jules et son rôle de commissaire, chef de la Brigade des homicides 
SIMENON SIMENON, WHAT WAS THE VISION CHIEF INSPECTOR MAIGRET HAD OF LIFE?
What is the resultant of Jules’ nature and his role as Chief Inspector, chief of the Homicide Brigade




Pantofolaio, amante della buona cucina, soprattutto quella preparata da sua moglie Louise. Gode a rigirarsi sotto le calde lenzuola la mattina quando si dovrebbe alzare. Quando sta male, fa di tutto per ricevere le coccole della moglie (la quale non si fa certo pregare), neanche fosse un bambino. Quando, lontano dalla caotica Parigi e dal suo frenetico lavoro, si rifugia a Meung-sur-Loire, nella sua casa di campagna, passa lunghe ore a pesca, dove la lentezza di quella attività se la batte solo con le boccate lunghe e molto distanziate di pipa, quasi come se Maigret tirasse quel tanto che serviva a non far spegnere il tabacco. Non parliamo poi dei turbamenti della carne, cui pure Maigret, in alcune vicende della serie, non è immune. Ma una sorta di connaturata repulsione per le situazioni complicate, ma anche, diciamolo, una costante fedeltà a M.me Maigret, gli fa rifuggire ogni tentazione.
Insomma un omone grande e grosso che vorrebbe, se potesse, passare inosservato, infatuato per il cibo, come un bambino può esserlo per i dolci, un omone cui piacciono i film western (altro "must" per i ragazzini).
Ma questo Maigret cosa pensa della vita? Forse che ci sono delle piccole grandi soddisfazioni, nelle cose di tutti i giorni cui spesso non si da importanza. A cosa gli serve curiosare nelle pentole che cuociono sulle cucine degli appartamenti che si trova a frequentare durante le sue inchieste? E' una sorta di riflesso condizionato, che non lo lascia nemmeno nello svolgimento di indagini importanti. 
E' un uomo che potremmo vedere impiegato in una agenzia di assicurazioni (come d'altronde il padre) a patto di non aver a che fare con il pubblico petulante. Lento, metodico... forse in un archivio? No, spesso si sente troppo rinchiuso già nel suo ufficio a Quai des Orfèvres... figuriamoci, no. Ma forse stiamo fantasticando troppo su un personaggio letterario che il suo autore ha voluto in un certo modo. Anche se, si sa, quando il libro è pubblicato i personaggi  poi diventano dei lettori...
Ma per quello che ci racconta Simenon la vita da commissario della Polizia Giudiziaria, era in certi periodi non poco frenetica. Spesso più di un caso da seguire, alcuni si protraevano per periodi lunghi, punteggiati da estenuanti interrogatori, o a "la chansonette" oppure durante tutta la notte, con birra e panini che venivano su dalla Brasserie Dauphine.
E a Quai des Orfèvres il registro cambia. Troviamo un commissario che, con tutto il suo "comprendere e non giudicare", urla e batte i pugni sulla scrivania quando qualche interrogato pensa di prenderlo per il naso. Oppure quando discute animatamente con il giudice Comeliau, non si fa scrupolo di opporre i suoi "no" ai diktat del suo superiore. E qualche volta arriva in ufficio così scuro in volto che i suoi stessi ispettori non osano entrare nell'ufficio in cui Maigret si rinchiude e carica la sua stufa a carbone fino a farla diventare incandescente. 
Ma anche come commissario non ha voglia di comandare, considera piuttosto le persone che lavorano con lui, specialmente i suoi ispettori, come fossero la sua famiglia. Non ha smanie di carriera, non a caso rifiuta la carica di Direttore della Polizia Giudiziaria. Fa di tutto per acciuffare i colpevoli, ma poi spesso li compiange e prova un po' di umana pietà per loro, le loro storie, la loro situazione. 
Insomma un personaggio speciale quello che ha saputo costruire Simenon, che affascina, intriga e pone un bel numero di domande proprio come se fosse una persona vera. Che per uno scrittore possiamo considerare il massimo....(m.t).

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