domenica 3 aprile 2016

SIMENON SIMENON. MAIGRET A TAVOLA

Il commissario Maigret è da sempre un buongustaio. Scopriamo quale pietanza, tra quelle che gli prepara sua moglie Louise, preferisce di più.
SIMENON SIMENON AT THE TABLE
Inspector Maigret is always a gourmet. We find out which dish he prefers, among those that his wife Louise who prepares
SIMENON SIMENON A LA TABLE
Maigret est toujours un gourmet. Nous découvrons quel plat, parmi ceux que lui prépare sa femme Louise





Tutti sanno che il commissario Maigret è un accanito fumatore di pipa, un discreto bevitore (specialmente di birra, beaujoulais e calvados) e un eccellente buongustaio. Quanto a quest’ultima caratteristica, predilige varie pietanze, tra cui il cassoulet (fagioli bianchi e carne d’oca o maiale o agnello, cotti in casseruola), la tripes à la mode de Caen (la trippa alla moda di Caen), la soupe à l’oignon (la zuppa di cipolle) e, in modo particolare, il coq au vin, ovvero il gallo al vino.
Tipico dell’Alsazia, regione originaria della signora Maigret, il coq au vin è ben noto e amato dal commissario perché sua moglie, ogni volta, glielo prepara secondo l’antica ricetta campagnola, dal momento che Louise adora i piatti della cucina tradizionale francese, piuttosto che quelli moderni e sofisticati.
Nelle preferenze culinarie di Maigret, il gallo al vino occupa, dunque, uno dei primi posti, e Louise sa cucinarlo molto bene (e non quello soltanto, essendo in assoluto un’ottima cuoca).
Ma quale procedimento, soprattutto quali ingredienti usa per renderlo tanto squisito?
Prima di tutto sceglie con cura, dal suo macellaio di fiducia, un bel gallo di almeno due chili.
Tagliatolo a pezzi e passate le zampe sulla fiamma del fornello, in modo da toglierne tutte le scaglie che le ricoprono, lo lascia marinare per un paio di giorni nel vino bianco oppure nel rosso.
In seguito, la cottura, preferibilmente a fuoco lento (per una o due ore, a seconda che le carni dell’animale siano tenere o meno), avviene aggiungendo al gallo, immerso nell’acqua, lardo o pancetta, aglio (due spicchi al massimo), cipolline, carote, porro, prezzemolo, scalogno, alloro, funghi champignon, limone, tuorlo d’uovo e panna (in momenti diversi, ovviamente, e secondo una precisa, quasi scientifica, procedura): il tutto annaffiato, rigorosamente, con due cucchiai di ottimo cognac o armagnac, oppure (secondo le preferenze della signora Maigret) con della squisita prunella alsaziana.
Mentre la pietanza cuoce sul fornello, il suo profumo si spande per tutto l’appartamento in boulevard Richard-Renoir, sicché, quando all’ora di pranzo il commissario rincasa, egli gusta il coq au vin dapprima con le narici, in seguito con il palato, comodamente seduto a tavola. E fa onore alla pietanza mangiandone, con appetito, almeno tre porzioni.

Paolo Secondini

6 commenti:

  1. le ricette della signora Maigret sono speciali. Mi manca (perchè nel libro di Courteline non c'è) quella del merluzzo alla panna. Qualcuno la conosce ?

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    1. La ricetta del merluzzo alla panna c'è nel libro di Courtine ! Si chiama "brandade de morue"...

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  2. Il connubio tra merluzzo e panna, di primo acchito, mi sembra tutt'altro che appetitoso. Invece "le coq au vin" è descritto in un modo che se ne percepisce il profumo e viene davvero voglia di mangiarlo.
    g.

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  3. Nella mia mente rivedo il commissario Maigret , interpretato da Gino Cervi, gustare saporite pietanze cucinate dalla mite e fedele signora Maigret.
    G. D.

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  4. Personalmente credo che il coq au vin presenti troppo ingredienti per risultare alla fine una pietanza - come dire - "leggera": ha tutto l'aspetto di una vera e propria "bomba calorica".

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  5. en retard je vous donne le lien(vi lascio il link)dell'ottimo poisson d'avril de Murielle e Giancarlo http://www.enquetes-de-maigret.com/poisson.htm

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