venerdì 12 agosto 2016

SIMENON SIMENON. IL ROMANZIERE HA UTILIZZATO ANCHE L'UMORISMO NEI MAIGRET?

Ogni tanto vi troviamo delle situazioni un po' grottesche o divertenti: inserite ad arte, oppure inconsapevolmente?


SIMENON SIMENON. DID THE NOVELIST ALSO USE HUMOR IN THE MAIGRETS?
Sometimes, one finds somewhat grotesque or amusing situations: were they inserted by design or unconsciously?
SIMENON SIMENON. LE ROMANCIER A-T-IL AUSSI UTILISE L'HUMOUR DANS LES MAIGRET
Parfois on y trouve des situations un peu grotesques ou amusantes: ont-elles été insérées à dessein ou inconsciemment ?




La costruzione del personaggio del commissario Maigret, ormai lo sappiamo è avvenuta in varie fasi, con l'apparizione di un poliziotto, commissario o ispettore che fosse, in romanzi precedenti a quelli del debutto, figure che in qualche modo contenevano quale più quale meno i tratti di quello che poi sarebbe stato il personaggio definitivo.
E, inoltre, in quarant'anni di vita letteraria qualche cambiamento il commissario simenoniano l'ha evidentemente subito.
E' ovvio che di per sé Maigret, per come l'aveva immaginato Simenon, non è affatto un personaggio umoristico. Anzi non c'è niente da ridere: un uomo grande e grosso, spesso accigliato, di poche parole qualche volte anche brusco. E non solo sul lavoro, anche nell'intimità familiare Jules Maigret è un burbero, più nei modi che nell'animo, la cui moglie ha dovuto imparare dei segni, delle espressioni per indovinare l'umore del coniuge o le sue preferenze, ma...

C'é un ma che intanto riguarda il contrasto di questo suo aspetto e la sua disposizione d'animo di fronte agli altri, che viene dimostrata ampiamente nella sua convinzione di dover "comprendere invece che giudicare". Ma in più c'è, nella sua stazza fisica e nel suo essere pesante, come l'ha voluto Simenon, una qualche goffagine, qualche distrazione soprattutto nei movimenti che lo porta a combinare piccoli guai, cosa che non lo rende non certo umoristico, ma sicuramente simpatico al lettore.
Di  umoristico ci sono alcune situazioni che si vengono a creare o con qualche sospettato o con alcuni ispettori, vedi soprattutto Lognon (il Lagnoso, "malgracieux" ossia scortese, malchanceux  cioé sfortunato) . E' chiaro che con questi presupposti fare dall'ironia su di lui non era difficile né per Simenon, nè di conseguenza per il commissario e gli altri ispettori. Se in più aggiungiamo che ha una moglie spesso malata e che comunque lo comanda a bacchetta, ciò fà del povero Lognon un obiettivo  predestinato a battute e risate sotto i baffi su quello che a volte risulta un personaggio un po' macchiettistico.
Ma anche uno dei collaboratori più stretti del commissario, l'ispettore Lucas, ha stimolato la penna del romanziere. Bravo, ama il suo capo fino all'abnegazione, gli è affezionato (e Maigret ricambia), ma a volte questo suo anelito diventa comico quando fà di tutto per assomigliare al suo capo. Il fisico pesante, anche se lui ha le gambe un po' corte e non suscita una certa impressione, come il commissario. Come lui, fuma la pipa, ma lo stile è dell'imitatore, indossa un pesante cappotto. Ma sopratutto quando è lui a comandare un'operazione, segue pedissequamente il metodo Maigret, nella sostanza, ma anche nella forma.
Ma ci sono delle situazioni in cui Simenon si diverte a mettere il suo commissario, in situazioni d'inchiesta o di vacanze (che poi si portano dietro invariabilmente un'inchiesta in un luogo dove non avrebbe giurisdizione). Sono le località marine, dove la gente scende in spiaggia, uomini e donne sono in costume da bagno. Gente che nuota felice, giocando nel mare o rilassandosi in un bagno di sole. Maigret non riesce quasi a togliersi la giacca, e tirarsi su le maniche della camicia. Si sente goffo in mezzo a tutta quella gente mezza nuda che ride chiacchiera, rumoreggia... ed effettivamente ci fa un figura goffa.
Sarà l'età, sarà che ha origini contadine, sarà che quando ha scelto una casetta per la pensione fuori Parigi, l'ha presa in campagna (a Meung-sur-Loire). Tutt'al più il fiume, la pesca dal bordo... e per rimanere in famiglia anche il nipote, che é entrato in polizia quando lui è già in pensione, questo ragazzone lungo lungo, secco che combina spesso di guai, ai quali Maigret deve correre a metter riparo, è un personaggio che si presta a venature d'umorismo.
Insomma la scrittura di Simenon come è capace di metterci davanti a tragedie e stravolgimenti di vite umane, nei romans durs e non solo, così sa insinuare in alcuni personaggi o in certe vicende una dimensione paradossale (vedi le confessioni di alcuni sospettati), sottilmente umoristica. Forse, come dicono i più forbiti, nel "sottotesto" c'è l'intenzione di pizzicare i lati più particolari dei suoi personaggi, per fare non solo divertire il lettore, ma anche di seminare qui e la dei grani di autoironia che rendono il testo di livello e il romanziere di classe.
Comunque riguardo l'umorismo Simenon dichiarava in un'intervista del l'82 che "...l'humor non è francese: anche la parola è americana, sono gli scherzi che fanno ridere i francesi...". (m.t.)

2 commenti:

  1. A l'appui de la "thèse" de Maurizio sur l'humour de Simenon dans les Maigret, je me permets de rappeler ces deux billets parus naguère sur le site de Steve Trussel: http://www.trussel.com/maig/humor.htm et http://www.trussel.com/maig/humor01f.htm.
    Avec, en prime, cette petite phrase sur Lucas, prise dans Maigret et la Grande Perche: "Lucas portait un panama qui, sur sa tête, prenait des allures de hutte indigène ou d'abat-jour..."

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  2. sicuramente ironico il tono della scrittura in maigret s amuse(maigret si diverte)in cui il commissario si trova,nel mese di agosto,in ferie e fa credere di essere in vacanza ma in realtà si trova a parigi e aiuta janvier a risolvere il caso inviando lettere anonime

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