venerdì 27 ottobre 2017

SIMENON SIMENON. IL COMMISSARIO JULES MAIGRET, ANNO 2000

Come sarebbe oggi il personaggio al cinema e alla televisione? 

COMMISSAIRE JULES MAIGRET, ANNÉE 2000
Comment serait le personnage à la télévision et au cinéma aujourd'hui?
CHIEF INSPECTOR JULES MAIGRET IN THE YEAR 2000
How would the character be tv and cinema today?


Picasso: Homme à La Pipe assis Sur un tabouret



Ha scritto l'altro giorno un post sulla necessità o meno che sullo schermo televisivo o su quello cinematografico arrivi un nuovo Maigret, di qualità (avevo parlato di registi talentuosi, di attori carismatici e di sceneggiature di livello), ma soprattutto di un Maigret che risponda all'immaginario collettivo degli spettatori del terzo millennio. I romanzi sono un'ancora inamovibile, ma i "derivati" cine-televisivi, hanno bisogno, a mio avviso, di una rivisitazione. Sono arrivati numerosi commenti, diversi critici, oltre una quarantina tra il blog, le pagine di Facebook, su Google+, ma la discussione ha preso piede anche in redazione, tra i collaboratori con pareri contrari e opinioni diverse. Ho avuto la sensazione che sia stato toccato un nervo scoperto... E allora oggi, d'impeto, senza pensarci troppo, ho rinunciato al post che avevo programmato e iniziato a scrivere e sono tornato all'argomento, sia pur da un diverso punto di vista: ho voluto immaginare come potrebbe essere questo "nuovo" Maigret sugli schermi.   
Qui di seguito descrivo quali potrebbe essere qualche sua caratteristica...


ASPETTO ESTERIORE E VESTIARIO 

-       - Struttura corporea massiccia, altezza 1,90 cm,  baffi, ciglia folte
-       - Pesante cappotto di lana a spina di pesce (bianco/nero) che, con il caldo di questi
          anni, cede spesso il posto ad un impermeabile lungo fino ai piedi)
-       - Cappello: una sorta di borsalino floscio di fustagno grigio
-       - Scarpe: polacchine di camoscio con suola carrarmato
-       - Calzoni di velluto a coste larghe
-       - Giacca pesante di tweed
-       - Gilet leggero con bottoni
-       - Camicia di flanella chiara  
-       - Cravatte di lana, per lo più a tinta unita

COMPORTAMENTI

-    - Fuma continuamente le pipe che ha in casa, in ufficio e in tasca, (spesso una nelle tasche del cappotto e una in quelle della giacca)
-   - Gli piace prima di  tornare  casa fermarsi in un pub o uno di quei bar che serve l’aperitivo, i crostini, le olive, i rustici, ma è solo una scusa per bere un paio di “bianchi” o, raramente, la sera prima di cena, una o due birre.
-    - Oggi, che è di moda il salutismo e una serie di divieti, Maigret si diverte ad adottare comportamenti socialmente scorretti: fuma dove non si può, beve e mangia troppo (a dispetto anche della moglie che vorrebbe tenerlo a dieta). Non fa ginnastica o sport. Si presenta a bella posta in ambienti e situazioni in cui sarebbe meglio non comparisse.  Gli piace assumere un atteggiamento quanto più burbero e accigliato soprattutto quando è con persone che non stima e non gli piacciono.
-    - Ha un suo telefono cellulare che o è silenziato o è spento. Dice sempre:  Questo aggeggio infernale deve servire a me per chiamare gli altri e non agli altri per scocciarmi!”. Ne fa le spese anche la povera madame Maigret, che ormai sa di poterlo rintracciare solo al telefono dell’ufficio, oppure al cellulare di qualche ispettore che per caso fosse insieme a lui.
-   - Semina sfrizzoli di tabacco, bruciato o no, ogni volta che tira fuori le mani dalla tasca
-   - Sulla scrivania  del suo ufficio ci sono un computer portatile, un tablet, una memoria esterna, un cellullare (di servizio) tutti accuratamente spenti, non collegati alla rete elettrica, belli impilati uno sull’altro, con un sottile velo di polvere che li copre uniformemente.  
-   - Oramai i suoi rapporti li detta ad un registratore (un modello ancora a cassette) e c’è un solerte e giovane appuntato che glieli trascrive, lui li rilegge e li firma.
-   - Ha un’auto di servizio a sua disposizione che  spesso non usa, quando può, gli piace fare una bella passeggiata a piedi (e una bella fumata in santa pace), ma anche quando può farsi accompagnare da uno dei suoi ispettori. Infatti il suo autista è un giovanissimo “corso” che guida malissimo e, quando parla, Maigret capisce ben poco di quel che dice.
-    - Maigret si deve sottoporre, come Commissario Capo del Brigata Omicidi, a tutte le lunghe e noiose riunioni dove ci sono i capi delle sezioni, antiterrorismo, ordine pubblico, dello spionaggio, dell’esercito, in cui si parla di lotta all’Isis, di misure di prevenzione, di microcriminalità legata alle frange estremiste del terrorismo, della caccia agli estremisti islamici… riunioni dove, a suo dire, sono solo politiche e ben di rado si combina qualcosa di concreto
-    - Le sue inchieste sono sempre più lunghe, è infatti sempre più difficile arrestare un colpevole, le leggi sono sempre di più e sempre più astruse, spesso indaga nella comunità islamica che ha imparato a conoscere bene.

COME LAVORA

-    Il suo ufficio é ora in uno dei grattacieli di Batignolles dove sono ormai riunite tutte le polizie parigine.
-   I suoi ispettori, Janvier, Lucas, Torrence e Lapointe sono le sue quattro braccia operative. Ognuno è specializzato in qualcosa: Janvier è molto esperto nella costruzione dei profili criminali a partire dalle loro caratteristiche comportamentali, da quelle psicologiche, dai precedenti penali, dalla vita che fanno, etc…  Lucas si occupa del collegamento con tutti i laboratori scientifici della polizia e il reparto degli anatomopatologi che ormai usano strumenti e termini che Maigret si rifiuta d’imparare. Torrence  invece tiene i contatti con tutte le polizie estere comprese l’Interpol, l’Europol, l’FBI, il gruppo Alpha russo, la Jǐngchá cinese. Lapointe è il maggior esperto nelle conoscenze informatiche, é quello che gestisce i computer, gli archivi digitali, i vari device elettronici….
-   Maigret continua ad essere la memoria storica della brigata. E’ quello che meglio di tutti conosce Parigi, ma è anche quello che si riesce a compenetrare più degli altri e più in fretta nell’ambiente del crimine in cui sta indagando. Fa spesso coppia con Janvier e i due fanno a gara a immaginare lo scenario del crimine commesso, a  chi era presente, perché si è consumato...
-   Ma Maigret vuole stare spesso da solo. Nel bel mezzo di un caso sparisce, va dove nessuno lo cerca, accende la pipa e sta per ore in silenzio a farsi portare dai suoi pensieri, che prima o poi lo conducono a certe piste o a certe intuizioni… quelle giuste.
-   Ma anche in mezzo agli altri gli capita di assentarsi, fumando in silenzio e non rispondendo a chi lo interpella
-  Si ferma spesso a parlare con i venditori ambulanti stranieri e con i clochard che sono occhi e orecchie che per lui vedono e sentono quello che succede nelle strade

MAIGRET E L’INQUINAMENTO

-        - E’ arrabbiatissimo sull’argomento, è come se qualcuno gli avesse sottratto la sua
           campagna i suoi frutti, gli animali, gli avesse cambiato sotto il naso le stagioni,
           vorrebbe davvero trovare “un“ responsabile e una volta tanto mettere da parte il suo
           famoso “comprendere e non giudicare”. Si lamenta perché i frutti della terra non
           hanno più il sapore di una volta e i cibi sovente non sanno di nulla...
-       - Ormai anche Parigi è una metropoli inquinata e strozzata dal traffico, come tante
          altre nel mondo, e quella delle fascinose cartoline di un tempo è un'immagine sempre 
          più sbiadita... 


COSA GLI PIACE DI QUESTI TEMPI MODERNI

-       - I viaggi spaziali
-       - La possibilità di non andare più in giro con tanti soldi, ma con una solo tesserina di
          plastica (carta di credito)
-       - I treni superveloci
-       - Ha una passione per quelle pistole a scarica elettrica (i taser) che stordiscono, ma non
          uccidono
-       - Ha un debole per quei satelliti che consentono previsioni metereologiche molto più
          precise, perché il tempo secondo lui influisce sul comportamento degli uomini e anche
          degli assassini…
-      - Gli piacciono gli elettrodomestici che fanno tutto da soli, soprattutto quelli culinari e
         ogni occasione è buona per regalarne uno alla moglie che ormai ha una cucina che
         sembra un laboratorio e gli piace vederla armeggiare in mezzo a tutta quella tecnologia
         che però poi si traduce in prelibate leccornie
-     - Gli piace la libertà che una città come Parigi, da sempre un crocevia di popoli, razze e
        culture e oggi più che mai, dove ci si può comportare a proprio piacimento senza essere
        sotto l’occhio giudice della gente, senza seguire le mode o seguendo solo la propria
-    - Grazie ai tanti canali televisivi può gustarsi, comodamente nel  salotto, gli amati
        film western, che sono una sua passione, ma anche un infallibile modo per
        addormentarsi…  il salotto di casa propria non ha niente a vedere con le pur
        comode poltrone dei moderni cinematografi multisala.

LE SUE INCHIIESTE

-   - Soldi, passione e gelosie, potere, vendetta. Queste quattro motivazioni sono quelle di sempre che fanno scattare il crimine. Solo che oggi Maigret le ritrova nel mondo dei grandi affari, nelle manovre delle lobby, nelle incomprensioni razziali, nella corruzione politica, nella malavita organizzata internazionalmente che opera a livello finanziario. Ma per arrivare a risolvere un caso anche in questo mondo Maigret parte sempre da un uomo, spesso un uomo semplice, uno come gli altri, che quasi sempre è un’inconsapevole primo anello della catena
-    - Come abbiamo detto, si serve dei suoi ispettori “specializzati” che, a seconda dell’esigenza, sono il braccio del commissario in un tipo d’inchiesta piuttosto che in un‘altro.
-    - Le sue inchieste sono poi diventate più complesse, anche perché l’intreccio tra bene e male è sempre più stretto, tra finti buoni dalle cattive intenzione e cattivi spinti dalle circostanze il confine è sempre più labile. Innocenti, per un verso, colpevoli per l’altro, in situazioni in cui la morale non esiste quasi più e la legge viene spesso piegata a favore di chi ha più potere… le persone  devono essere comprese, va capito quello che hanno dentro e quello che si portano dietro per comprendere quello che hanno commesso
-    - Le indagini sono più complesse e a volte più lunghe, ma non per questo il ritmo è rilassato. L’attività adrenalinica della polizia è un ritmo ormai consolidato. Ma il commissario non si fa coinvolgere. La sua pesantezza, la sua lentezza, il suo “ruminare” sui casi fa parte del suo io più interiore e niente e nessuno potrà coinvolgerlo in quelle corse pazze dove, a suo dire, si finisce per non capire più nulla.
-    - Le sue isole di pausa sono tutt’uno con il procedere dell’inchiesta. Una volta la pipa, una volta un calvados, una volta una birra, ogni tanto un pranzo, se l’indagine lo porta vicino al posto giusto.  

CASA SUA

-    - Abita sempre in boulevard Richard-Lenoir, ma per arrivare a Batignollles ormai ci vogliono, con l'auto di servizio  guidata da un appuntato corso, una quarantina di minuti più o meno. In macchina Maigret legge il giornale, fuma la pipa (sarebbe vietato, ma nessuno ha mai osato dirgli nulla), oppure sente il giornale radio e qualche rara volta chiama con il telefono cellulare i suoi in ufficio…
-    - Il suo palazzo è stato ristrutturato, e i coniugi Maigret ne hanno approfittato e rinnovando il loro appartamento. Ora vi troneggiano lavatrici, lavastoviglie, poltrone che si inclinano,  il sistema di riscaldamento autonomo e automatico. C’e anche la linea internet (gliela hanno installata quelli della polizia giudiziaria) che lui non utilizza, ma sua moglie si. Non solo lei sa usare il computer, ma fa anche parte di un gruppo di cucina su Facebook e, udite udite, ha fondato e mette online un blog culinario che riscuote anche un certo successo.
- La mattina a Maigret il caffè non glielo porta più a letto la moglie, eccetto la domenica. 
Ormai se lo fa da solo, con quelle macchinette a cialda…

Come vedete non è un Maigret iper-tecnologico, anzi... ma pur sempre un uomo calato nel suo tempo. Certo, questa è solo una piccola fetta del profilo che andrebbe compilato. Ma voi scrivete, suggerite, criticate, dateci ragione ma anche torto. Dissentite e applaudite. Ma fate sentire la vostra voce, perché questo è il modo infallibile per capire come il nostro Maigret sia ancora vivo e vegeto, anche se cinema e tv da questo lato si fanno un po' desiderare... (m.t.)

2 commenti:

  1. Maurizio, en français, on dirait que tu as "soulevé un lièvre", avec cette histoire de Maigret revisité...
    Sur l'aspect de Maigret et son habillement: la description que tu proposes ne s'éloigne pas beaucoup de celle faite par Simenon. Tout au plus son habillement est-il un peu plus "rustique" que je ne le verrais. Tu dotes Maigret d'habits plutôt épais et chauds (y compris la cravate !), parce que sans doute, comme la plupart des lecteurs du Sud, tu imagines Paris le plus souvent sous une pluie diluvienne et froide, alors qu'en réalité, Maigret enquête aussi souvent (si ce n'est plus) à la belle saison… Donc,un complet-veston d'un tissu plus léger, et des cravates plutôt en soie qu'en laine… parce que c'est Mme Maigret qui les lui offre, et qu'elle a bon goût !
    Pour son comportement, là aussi, ta description ne varie pas tellement de celle faite par Simenon. Preuve qu'il avait raison en inventant un personnage de cette allure… Mais preuve aussi qu'il ne servirait pas à grand-chose de "moderniser" le personnage, puisqu'on finit par arriver à la conclusion que tel Simenon l'a créé, tel il doit rester (ce que tu écris en est la démonstration flagrante…).
    Preuve supplémentaire: tu proposes de le doter d'un tas de gadgets modernes, mais en réalité, tu t'es rendu compte toi-même que Maigret n'aurait aucune utilité de ces gadgets. Une sorte de preuve ad absurdum qu'il n'est guère utile de plonger le commissaire dans un monde actualisé…
    Pour ce qui est de son travail dans un monde du 3ème millénaire, bien sûr qu'il rencontrerait d'autres types d'affaires, terrorisme et autres, mais je serais prête à parier qu'il ferait tout ce qui est possible pour éviter de s'en occuper et retourner à ses enquêtes auprès des "petites gens", ou des milieux plus fermés de la haute bourgeoisie où il aime aller fouiner… En somme, ce n'est peut-être pas pour rien que Simenon s'est toujours refusé à ce que la saga soit continuée par un autre écrivain, parce qu'il avait bien compris que ce qui fait le charme de cette saga, c'est que c'est un monde "clos", et qui ne va pas connaître de suite. Et il y a sûrement assez de matière dans les 75 romans et les 28 nouvelles pour trouver de quoi faire des adaptations sans chercher à imaginer de nouvelles histoires…
    Et pour ce qui est de ses méthodes de travail, ta description rejoint sur quasiment tous les points celle de Simenon… Idem pour ses rapports avec l'environnement: évidemment que tout ce qui mettrait à mal ses souvenirs nostalgiques d'un monde d'autrefois le ferait enrager. Mais cela aussi on le voit dans les romans qui existent déjà… Tu soulèves quelques points qui seraient "nouveaux" (voyages intersidéraux, matériel électroménager, etc.), et ta description de Mme Maigret aux prises avec ce monde moderne est amusante, mais conforme à ce qu'on savait déjà: c'est elle qui gère tous les "à-côtés" des enquêtes, toute l'intendance, puisque son commissaire de mari reste plongé dans ses ruminations… Finalement, qu'est-ce que ces choses apporteraient de plus à ses enquêtes ? Un petit côté "moderniste", mais qui ne changerait rien à la façon de travailler de Maigret, ni à sa façon de ressentir le monde qui l'entoure… Alors, on se le demande, pourquoi sortir Maigret de son contexte habituel… Je n'irai pas plus loin sur le sujet, car vous trouverez la semaine prochaine sur le blog un post avec mes réflexions!
    Et pour terminer, je dois quand même dire que je suis d'accord avec Maurizio sur sa conclusion: on attend encore le Maigret qu'on aimerait voir revivre à l'écran, en particulier sur le grand écran, où il y a belle lurette que l'on n'a plus vu pointer sa pipe !

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  2. Merci Murielle de ton commentaire. J'attends maintenant ceux des nos visiteurs...

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