venerdì 8 febbraio 2019

SIMENON SIMENON. MA MAIGRET E' IL SOLO GRANDE DETECTIVE LETTERARIO SPOSATO?

S.Holmes. H. Poirot, N.Wolfe, S.Spade, P. Marlowe, fino agli anni '30, e o i moderni F. Montale, P.Carvalho, S.Montalbano, K. Wallander,.. tutti scapoli?

SIMENON SIMENON. MAIGRET EST-IL LE SEUL GRAND DETECTIVE LITTERAIRE À ÊTRE MARIÉ ?
S. Holmes, H. Poirot, N. Wolfe, S. Spade, P. Marlowe, jusqu'à la fin des années 1930, et les modernes F. Montale, P. Carvalho, S. Montalbano, K. Wallander… tous des célibataires ?
SIMENON SIMENON. IS MAIGRET THE ONLY GREAT LITERARY DETECTIVE TO BE MARRIED?
S. Holmes, H. Poirot, N. Wolfe, S. Spade, P. Marlowe up to the end of the 1930s and F. Montale, P. Carvalho, S. Montalbano, K. Wallander in modern times… All bachelors?





Quando Maigret comparve sulla scena letteraria, fece un certo rumore anche perché non corrispondeva alle caratteristiche degli eroi polizieschi di successo nella letteratura di genere degli anni ’30. Non era un giovane scattante, agile e bello, e non aveva nemmeno una mira infallibile o pugno che non perdona. In più non era non era dotato di intuizioni clamorose. E, come se non bastasse, non correva dietro alle gonnelle, ma semmai a le fricandeau à l’acetosella, o a qualche bicchiere di calvados. Non era in competizione con la polizia, perché la polizia era lui. Era un funzionario statale a tutti gli effetti, tranquillo pacioso che non riusciva a odiare i criminali cui dava la caccia, ma invece cercava sempre di capire perché e per come fossero arrivati a delinquere.
La lista delle diversità tra Maigret e gli altri detective letterari, che in quel periodo si muovevano sul palcoscenico letterario, sarebbe lunga. E, andando ad approfondire, ne salterebbero fuori delle altre.
Ma una è stata forse meno trattata di altre. Infatti se consideriamo gli investigatori di maggior fama e successo di quegli anni (e non solo), ci accorgiamo che Maigret era l’unico ad essere sposato. E alla moglie Simenon non viene attribuito un ruolo di secondo piano, anzi…
Ma chi erano questi eroi scapoli in auge allora?
Possiamo iniziare da Sherlock Holmes (dal 1887) che non solo non era sposato, ma veniva addirittura additato come misogino. E la sua convivenza con il suo aiutante John Watson avrebbe dato adito anche ad altre voci… In realtà pare che ci fosse stato un solo grande amore nella vita di Sherlock, una misteriosa lady Adler (in Uno scandalo in Boemia), ma questo rapporto non ha gran peso nel totale del corpus narrativo di Conan Doyle, quello che gli sherlockiani chiamano il “canone”.
Restando in Europa, non possiamo tralasciare Hercule Poirot (dal 1920), di origini belga come l’autore di Maigret, ex-poliziotto, anche lui scapolo, che svolge le sue indagini nella buona società, fra balli, feste, crociere, con gente che non sempre sembra avere un’occupazione quotidiana, se non la preoccupazione di fare passare il tempo nel modo più piacevole possibile. Anche Poirot  non è sposato e nel suo rapporto con le donne riesce a far colpo più con il suo acume che con la sua persona, che la sua autrice, Agatha Christie, infatti descriveva come “non molto alta e grassoccia”.
Passando dall’altra sponda dell’oceano, in quegli anni troviamo un gran fervore nella scuola americana dell’hard-boiled, che a suo modo rivoluzionò il giallo così come era stato concepito fino ad allora. I padri fondatori più famosi sono gli scrittori Dashiell Hammett e Raymond Chandler e detective privati sono i loro eroi. Sam Spade per il primo, protagonista del giallo forse più conosciuto al mondo, Il Falcone Maltese (1930) e Philip Marlowe per il secondo ne Il Grande Sonno (dal 1939). I due detective privati si somigliano un po’ e soprattutto, anche se sempre invischiati in indagini/relazioni con donne fascinose e dark, sono rigorosamente scapoli incalliti.
Restando nell’America citiamo anche il pachidermico investigatore Nero Wolfe (dal 1934). Anche lui descritto scapolo e gran misogino dal suo autore Rex Stout. Wolfe tollera che vivano con lui il suo cuoco personale (Fritz Banner) e il suo aiutante  e inviato all’esterno (Wolfe non lascia quasi mai la sua casa di New York) Archie Goodwin, ma niente donne, che mal sopporta solo quando deve incontrarle per imprescindibili esigenze dettate dalle indagini. 
Facendo un salto fino ai giorni nostri, troviamo altri investigatori di successo letterari, ma anche cinematografici o televisivi, che sono scapoli. Pieno di donne e amanti, ma senza una moglie il Fabio Montale di Jean Claude Izzo (Casinò Totale - 1995). Ma anche l’investigatore “comunista”, nonché ex-agente della CIA, Pepe Carvalho (Ho ammazzato J.F. Kennedy - 1972) , creato da Manuel Vazquez Montalban, ha un complicato rapporto con una prostituta, Charo, e qualche altra relazione sporadica, ma non è sposato ed é esistenzialmente “un solo”. Eterno fidanzato con la sua Livia è invece Salvo Montalbano (La forma dell’acqua – 1994), il commissario inventato da Andrea Camilleri. La distanza li divide: lui a Vigata (Sicilia) e lei a Genova (Liguria), si vedono ogni tanto e il matrimonio non arriva mai. Sposato, ma già divorziato durante le sue avventure, è il commissario svedese Kurt Wallander (Assassino senza volto – 1991) inventato da Henning Mankell, nelle vicende del quale tutt’al più arriva l’eco dell'ex-moglie lontana.
Insomma questa parziale carrellata mette in evidenza che la presenza di M.me Louise a fianco del commissario ha una certa importanza e, in alcuni casi, potremmo arrivare a  dire che sia proprio la coppia a far da protagonista. Il rapporto tra Jules e Louise è molto stretto, a volte addirittura complice, altre volte invece mostra il suo aspetto più routinario. Ma forse proprio questa è una delle caratteristiche che permettono alla gente di immedesimarsi in un ménage molto simile a quello che ogni sposo vive di solito con il proprio coniuge. Infatti Jules e Louise sono due come gli altri e sappiamo che, in fondo in fondo, il loro creatore invidiava quel tipo di rapporto che per lui non era mai stato possibile realizzare nella vita reale.
Ecco, potremmo concludere che più che vantaggi investigativi (anche se qualche volta M.me Maigret aiuta concretamente nelle indagini il marito), la scelta di Simenon risulta vincente, dal punto di vista dell’umanizzazione del personaggio. Niente storie torbide di sesso, nessun amore passionale e travolgente, neanche un cedimento al mieloso rapporto amoroso… Quello che attrae di più, evidentemente, è proprio Il matrimonio dei coniugi Maigret, che li rende più reali, che fornisce loro più spessore, anche solo nella rappresentazione della vita quotidiana. E in più ci restituisce un‘immagine di Maigret molto più familiare e confidenziale. (m.t.)

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