S.Holmes. H. Poirot, N.Wolfe, S.Spade, P. Marlowe, fino agli anni '30, e o i moderni F. Montale, P.Carvalho, S.Montalbano, K. Wallander,.. tutti scapoli?
SIMENON SIMENON. MAIGRET EST-IL LE SEUL GRAND DETECTIVE LITTERAIRE À ÊTRE MARIÉ ?
S. Holmes, H. Poirot, N. Wolfe, S. Spade, P. Marlowe, jusqu'à la fin des années 1930, et les modernes F. Montale, P. Carvalho, S. Montalbano, K. Wallander… tous des célibataires ?
SIMENON SIMENON. IS MAIGRET THE ONLY GREAT LITERARY DETECTIVE TO BE MARRIED?
S. Holmes, H. Poirot, N. Wolfe, S. Spade, P. Marlowe up to the end of the 1930s and F. Montale, P. Carvalho, S. Montalbano, K. Wallander in modern times… All bachelors?
Quando Maigret comparve
sulla scena letteraria, fece un certo rumore anche perché non corrispondeva
alle caratteristiche degli eroi polizieschi di successo nella letteratura di
genere degli anni ’30. Non era un giovane scattante, agile e bello, e non aveva
nemmeno una mira infallibile o pugno che non perdona. In più non era non era
dotato di intuizioni clamorose. E, come se non bastasse, non correva dietro alle
gonnelle, ma semmai a le fricandeau à
l’acetosella, o a qualche bicchiere di calvados. Non era in competizione
con la polizia, perché la polizia era lui. Era un funzionario statale a tutti gli
effetti, tranquillo pacioso che non riusciva a odiare i criminali cui dava la
caccia, ma invece cercava sempre di capire perché e per come fossero arrivati a
delinquere.
La lista delle diversità
tra Maigret e gli altri detective letterari, che in quel periodo si muovevano
sul palcoscenico letterario, sarebbe lunga. E, andando ad approfondire, ne
salterebbero fuori delle altre.
Ma una è stata forse meno
trattata di altre. Infatti se consideriamo gli investigatori di maggior fama e
successo di quegli anni (e non solo), ci accorgiamo che Maigret era l’unico ad essere
sposato. E alla moglie Simenon non viene attribuito un ruolo di secondo piano, anzi…
Ma chi erano questi eroi
scapoli in auge allora?
Possiamo iniziare da
Sherlock Holmes (dal 1887) che non solo non era sposato, ma veniva addirittura
additato come misogino. E la sua convivenza con il suo aiutante John Watson avrebbe
dato adito anche ad altre voci… In realtà pare che ci fosse stato un solo grande
amore nella vita di Sherlock, una misteriosa lady Adler (in Uno
scandalo in Boemia), ma questo rapporto non ha gran peso nel totale del corpus
narrativo di Conan Doyle, quello che gli sherlockiani chiamano il “canone”.
Restando in Europa, non
possiamo tralasciare Hercule Poirot (dal 1920), di origini belga come l’autore
di Maigret, ex-poliziotto, anche lui scapolo, che svolge le sue indagini nella
buona società, fra balli, feste, crociere, con gente che non sempre sembra
avere un’occupazione quotidiana, se non la preoccupazione di fare passare il
tempo nel modo più piacevole possibile. Anche Poirot non è sposato e nel suo rapporto con le donne
riesce a far colpo più con il suo acume che con la sua persona, che la sua autrice,
Agatha Christie, infatti descriveva come “non molto alta e grassoccia”.
Passando dall’altra sponda
dell’oceano, in quegli anni troviamo un gran fervore nella scuola americana dell’hard-boiled, che a suo modo rivoluzionò
il giallo così come era stato concepito fino ad allora. I padri fondatori più
famosi sono gli scrittori Dashiell Hammett e Raymond Chandler e detective
privati sono i loro eroi. Sam Spade per il primo, protagonista del giallo forse
più conosciuto al mondo, Il Falcone
Maltese (1930) e Philip Marlowe per il secondo ne Il Grande Sonno (dal 1939).
I due detective privati si somigliano un po’ e soprattutto, anche se sempre
invischiati in indagini/relazioni con donne fascinose e dark, sono rigorosamente scapoli incalliti.
Restando nell’America
citiamo anche il pachidermico investigatore Nero Wolfe (dal 1934). Anche lui
descritto scapolo e gran misogino dal suo autore Rex Stout. Wolfe tollera che
vivano con lui il suo cuoco personale (Fritz Banner) e il suo aiutante e inviato all’esterno (Wolfe non lascia quasi mai la sua casa di New York) Archie Goodwin, ma niente
donne, che mal sopporta solo quando deve incontrarle per imprescindibili esigenze dettate
dalle indagini.
Facendo un salto fino ai giorni
nostri, troviamo altri investigatori di successo letterari, ma anche
cinematografici o televisivi, che sono scapoli. Pieno di donne e amanti, ma
senza una moglie il Fabio Montale di Jean Claude Izzo (Casinò Totale - 1995). Ma
anche l’investigatore “comunista”, nonché ex-agente della CIA, Pepe Carvalho (Ho
ammazzato J.F. Kennedy - 1972) , creato da Manuel Vazquez Montalban, ha un
complicato rapporto con una prostituta, Charo, e qualche altra relazione
sporadica, ma non è sposato ed é esistenzialmente “un solo”. Eterno fidanzato con
la sua Livia è invece Salvo Montalbano (La forma dell’acqua – 1994), il
commissario inventato da Andrea Camilleri. La distanza li divide: lui a Vigata
(Sicilia) e lei a Genova (Liguria), si vedono ogni tanto e il matrimonio non arriva mai. Sposato,
ma già divorziato durante le sue avventure, è il commissario svedese Kurt Wallander
(Assassino senza volto – 1991) inventato da Henning Mankell, nelle vicende del quale tutt’al più arriva l’eco dell'ex-moglie lontana.
Insomma questa parziale
carrellata mette in evidenza che la presenza di M.me Louise a fianco del
commissario ha una certa importanza e, in alcuni casi, potremmo arrivare a dire che sia proprio la coppia a far da
protagonista. Il rapporto tra Jules e Louise è molto stretto, a volte
addirittura complice, altre volte invece mostra il suo aspetto più routinario.
Ma forse proprio questa è una delle caratteristiche che permettono alla gente
di immedesimarsi in un ménage molto simile a quello che ogni sposo vive di
solito con il proprio coniuge. Infatti Jules e Louise sono due come gli altri e
sappiamo che, in fondo in fondo, il loro creatore invidiava quel tipo di
rapporto che per lui non era mai stato possibile realizzare nella vita reale.
Ecco, potremmo concludere che più che vantaggi
investigativi (anche se qualche volta
M.me Maigret aiuta concretamente nelle indagini il marito), la scelta di
Simenon risulta vincente, dal punto di vista dell’umanizzazione del
personaggio. Niente storie torbide di sesso, nessun amore passionale e
travolgente, neanche un cedimento al mieloso rapporto amoroso… Quello che
attrae di più, evidentemente, è proprio Il matrimonio dei coniugi Maigret, che li rende più reali, che fornisce loro più spessore,
anche solo nella rappresentazione della vita quotidiana. E in più ci restituisce un‘immagine
di Maigret molto più familiare e confidenziale. (m.t.)
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