mercoledì 6 febbraio 2019

SIMENON SIMENON. TRA MAIGRET E ROMANZI DURI

Analogie e differenze tra le varie opere dello scrittore 

SIMENON SIMENON. ENTRE MAIGRET ET ROMANS DURS 
Similitudes et différences entre les diverses oeuvres de l’écrivain 
SIMENON SIMENON. BETWEEN MAIGRET NOVELS AND ROMANS DURS 
Similarities and differences among the writer’s various works 



Sono molti gli appassionati di Simenon ai quattro angoli del globo. Forse alcuni lo sono senza sapere di esserlo perché sono appassionati del commissario Maigret (magari avendolo visto in una dei numerosi adattamenti cinematografici con i vari volti di Jean Richard, Bruno Crémer, Gino Cervi, Michael Gambon o Rupert Davies); ma esiste una vera differenza tra le inchieste del commissario e i “romans-durs scritti dall’autore? 
Sappiamo come le inchieste di Maigret si discostino, a volte anche di molto, dal giallo classico in cui, a volte, solo la figura del commissario fa da linea separatrice dai romanzi ad alta caratterizzazione psicologica scritti dall’autore. 
Esistono, va detto, delle differenze a seconda dell’epoca di stesura dei romanzi. Il primo ciclo, grossomodo quello dei libri scritti negli anni Trenta che solitamente viene chiamato come “periodo Fayard”, dal nome dell’editore che pubblicò per primo le inchieste di Maigret. E' caratterizzato da libri che, sia pure in minima parte, risentono ancora di alcuni retaggi tipici della letteratura popolare e sono spesso simili ai gialli che andavano di moda all’epoca. Solitamente il personaggio Maigret è meno tratteggiato, alcune volte indaga fuori dal Quai des Orfèvres, e poco si sa della sua vita privata. Molte volte é assente la signora Maigret. Le distinzioni tra le opere simenoniane in cui l’indagatore parigino non è presente in questa fase sono notevoli, si può dire che l’autore stesse prendendo le misure per diventare uno scrittore “tout-court” con opere come “LTestament Donadieu mentre quelli che, forse erroneamente, venivano considerati gialli gli servivano per garantirgli una sicurezza economica fornita dalla serialità delle inchieste del commissario.  
Una fase di mezzo è quella degli anni Quaranta (periodo Gallimard) in cui il commissario acquista maggiore spessore psicologico ed i romanzi si allontanano da quelli della prima fase per una maggiore caratterizzazione dei personaggi; la svolta però  avverrà decisa solo negli anni Cinquanta (editore Les Presses de la Cité) in cui la distinzione tra i romanzi scritti dal prolifico autore in cui agisce Maigret e in quelli in cui non è presente si assottiglia considerevolmente tanto è vero che le distinzioni spesso sono minime. Eccezion fatta per un’incursione a Vichy il commissario indaga quasi esclusivamente a Parigi e il suo personaggio si allontana considerevolmente dall’essere solo un funzionario di polizia. Spesso si dice che chi ama la letteratura gialla predilige la prima fase dei Maigret mentre chi è un amante delle opere dello scrittore ama maggiormente i romanzi dagli anni Cinquanta in poi. 
Certo è che il contributo dato da Simenon alla narrativa del Novecento è davvero imponente da qualsiasi angolazione la si voglia guardare, un romanziere di lingua francese che è stato tradotto in quasi ogni lingua del mondo, i suo i estimatori a trent'anni dalla sua scomparsa e quasi cinquanta dal momento in cui cessò si scrivere romanzi non accennano a diminuire a va detto che nel corso degli anni, la sua opera è stata rivalutata, infatti se un tempo (erroneamente) veniva considerato giallista oggi la sua firma è considerata, giustamente, trasversale nel panorama della letteratura internazionale. 

Andrea Franco

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