giovedì 20 settembre 2012

SIMENON-MAIGRET: I CRIMINALI... QUALI CRIMINALI?

Il metodo Maigret. Sì, quello che usa nelle sue indagini. Che poi non è un modello vero e proprio, ma la messa in pratica delle sue convinzioni e delle sue idee. Non si può non citare il celebre l'ormai celebre e noto "comprendere, ma non giudicare", che è un po' la summa di tutta l'epopea maigrettiana. Quella umiltà, ma anche quella capacità, di mettersi nella testa degli altri, di entrare nei meccanismi che regolano i rapporti interpersonali nell'ambito in cui è stato commesso il reato, assorbire mentalità e valori di quell'ambiente.
Ma al pari di questo non si può dimenticare che la conclusione di alcune indagini di Maigret lo vede "correggere i destini". Lì dove proprio capisce che l'applicazione pedissequa della legge rovinerebbe definitivamente chi, dopo una vita onesta e perbene ha fatto, magari neanche per colpa propria, un passo falso che lo ha portato a delinquere, allora in quei casi Maigret provoca uno spostamento. A volte un piccolo spostamento di un qualche elemento e il destino cambia.
Perché un poliziotto deve arrogarsi, direte voi, il diritto di decidere al posto della struttura giudiziaria, che è lì apposta per vagliare e giudicare?
Beh a questo quesito faremo rispondere lo stesso Maigret (ovvero a Simenon), riportando un brano di Cecile est morte (nel volume di racconti "Maigret revien..." - Gallimard 1942) dove il commissario indaga sulla strana morte di una vecchia paralitica e della giovane nipote. Nella storia Maigret è affiancato da un criminologo americano di Filadelfia (Spencer Oats) che è lì per studiare prorio i metodi della polizia francese e quelli così poco consueti del commissario, evidentemente celebre anche sull'altra sponda dell'Atlantico.
Oats - Sarei lieto innanzitutto di capire le sue convinzioni sulla psicologia dei criminali...
Maigret nel frattempo apriva la corrispondenza che aveva preso sulla scrivania.
- Quali criminali? - chiese, leggendo.
- Ma... i criminali in genere.
- Prima o dopo?
- Che cosa intende dire?
- Le chiedo se sta parlando dei criminali prima del loro delitto o dopo... Perchè evidentemente, prima, non sono dei criminali.... Per trenta, quaranta, cinquant'anni, a volte anche più, sono persone come tutte le altre, non le pare?... Per quale motivo un uomo compie un delitto, signor Specer? Per gelosia, per cupidigia, per odio, per invidia, più raramente per necessità... Insomma, spinto da qualche passione umana... Ora, queste passioni le abbiamo tutti noi, in misura più o meno forte...
- Capisco il suo pensiero...Ma la mentalità de criminale dopo?
- Quella non mi riguarda... è di competenza dei giurati e dei direttori delle carceri... Il mio compito è scoprire i colpevoli... Per riuscirci devo solo preoccuparmi della loro mentalità prima... Sapere se il tale è stato capace di commettere quel delitto, quando e dove l'ha commesso...
Maigret sarà un semplice, ma non è stupido e certo non si "scopre" con un collega nella sua veste di "riparatore dei destini". Ma tutto il suo ragionamento sul prima e il dopo del fatto criminoso la dice lunga su come la pensa.
Anche da questo romanzo fu tratto un omonimo film diretto da Maurice Tourneur nel 1944, con Albert Préjan nel ruolo del commissario Maigret.

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