venerdì 5 gennaio 2018

SIMENON SIMENON JOYCE AITKEN E TERESA SBURELIN. DUE DONNE; DUE FACCE DELL'ULTIMO SIMENON

Da una parte la sua ultima compagna e dall'altra l'insostituibile responsabile del Secretariat Simenon

SIMENON SIMENON. JOYCE AITKEN ET TERESA SBURELIN, DEUX FEMMES, DEUX FACES DE L'ULTIME SIMENON
D'une part sa dernière compagne, et de l'autre l'irremplaçable responsable du Secrétariat Simenon
SIMENON SIMENON. JOYCE AITKEN AND TERESA SBURELIN, TWO WOMEN, TWO FACES OF THE FINAL SIMENON
On one hand, his last companion and, on the other, the irreplaceable manager of the Simenon Secretariat




Siamo negli anni '70. Simenon vive ormai stabilmente a Losanna, nella villetta rosa ad un piano in rue de Figuieres, con il piccolo giardino sovrastato dal grande cedro del Libano. La sua ormai è un'esistenza quieta. Non ha più a tensione creativa dell'état de roman, non ha più rapporti quotidiani con gli editori, non viaggia e non ha quasi più una  vita pubblica.
Ha però al suo fianco due donne che si preoccupano per lui. Una è la sua ultima compagna, Teresa Sburelin che si dedica a lui, quasi più di quanto facesse M.me Maigret con il suo marito commissario. E una persona molto dolce e remissiva alla quale Simenon si affida totalmente e di cui non potrebbe far a meno. La donna è entrata nella sua vita  tramite l'editore italiano dello scrittore, Arnoldo Mondadori. Il romanziere e sua moglie Denyse erano alla ricerca di una nuova femme de chambre e la moglie di Mondadori gliela consigliò. E così Teresa prese servizio in casa Simenon nel 1961 a Echandens. 
A quell'epoca erano già undici anni che Madame Joyce Aitken, all'età di quarant'anni circa, era entrata nella gestione degli affari del Secretariat Simenon. Lei era una svizzera di straordinaria capacità, che gestì per molti anni gli affari dello scrittore in merito ai contratti da rinnovare all'entità delle royalty, dai diritti cinematografici o televisivi alle traduzioni, ma curava addirittura l'ingente patrimonio personale di Georges.  
Teresa era molto più giovane di lui, ventitré anni in meno, ed era un vero e proprio bastone della vecchiaia per Simenon. M.me Joyce lavorò, soprattutto negli anni di Losanna, totalmente autonoma, godeva della massima fiducia da parte dello scrittore e si sobbarcava da sola tutto il notevole lavoro di gestione dell'industria-Simenon.
C'è da chiedersi come avrebbe fatto il nostro senza queste due donne che gli furono a fianco fino alla sua morte e che lo assistettero anche nei periodi più tristi e drammatici come quello in cui la figli Marie-Jo si suicidò.
Va considerato che allora lo scrittore non molto vecchio, ma malato e ormai lontanissimo dal Simenon scrittore vulcanico che era stato fino alla metà degli anni '60. Ora era delicato di salute, molto fragile anche come persona. All'inizio degli anni ottanta  a loro due Simenon aveva addirittura affidato il compito di terminare Mémoires intimes, nel caso lui fosse mancato o non avesse avuto la possibilità di portarlo a termine. Questa è la dimostrazione come le due donne fossero davvero una sorta di angeli custodi che lo vegliavano e lo sorreggevano una per parte.
Entrambe conoscevano la vita e i segreti di Simenon come nessuno e, sia sul piano personale che su quello degli affari, furono entrambe un esempio di riservatezza e di fedeltà alla persona di Simenon. 
Abbiamo prima citato M.me Maigret, in effetti dopo due mogli molto diverse (Tigy e Denyse), Teresa somigliava molto al personaggio che lui aveva creato e che, si dice,  Simenon riteneva avesse le caratteristiche perfette per essere una moglie. Con la Sburelin possiamo dire che il sogno si era finalmente avverato. (m.t.)

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