Le creature di Conan Doyle e di Georges Simenon a confronto.
SIMENON SIMENON. LE COMMISSAIRE MAIGRET VS SHERLOCK HOLMES
Les créatures de Conan Doyle et de Georges Simenon en comparaison
SIMENON SIMENON. CHIEF INSPECTOR MAIGRET VS. SHERLOCK HOLMES
The creatures of Conan Doyle and Georges Simenon in comparison
Non è la prima volta. Holmes vs. Maigret. Conan Doyle vs. Georges Simenon.
Sono stati fatti e descritti innumerevoli confronti, tra i due eroi e i rispettivi autori. Due concezioni diverse, ormai lo sappiamo bene, le definiremmo addirittura opposte. Due personaggi nati in epoche diverse, per la precisione Sherlock nasce letterariamente nel 1887 a Londra e Maigret nel 1931 a Parigi.
Si tratta di una differenza di quasi 45 anni. Ma la società britannica della fine '800 fa parte di un'epoca che oggi sembra moto remota. Il '900 di Maigret fa già parte dell'era moderna.
E poi potremmo ripetere che mentre Holmes è un eroe, una sorta di superuomo, Maigret è invece un funzionario dello stato, un uomo normale molto simile ad altri uomini del suo tempo.
Travestimenti, scontri, profilazioni ed intuizioni fulminee, serrata concorrenza con la polizia (sempre perdente) holmesiani sono del tutto estranee al metodo d'indagine maigrettiano.
Qui vorremmo concentrare la nostra attenzione sull'aspetto, che potremmo definire sociale, della funzione dell'investigatore proprio all'interno della propria società. Ma abbiamo appena detto che si tratta di due epoche divise da una cinquantina d'anni che facevano la differenza... anni che pesavano, insomma. Holmes era spesso al servizio di una regina, in un'Europa che non aveva ancora conosciuto le guerre mondiali, ancora intrisa di una cultura coloniale e colonialista che faceva di Londra una sorta di centro del mondo. La Parigi del 1930, che vede la nascita di Maigret, era la capitale della cultura, artisti di tutti i tipi ne facevano il loro ambiente preferito, musicisti, pittori, letterati, architetti, vi si respirava un'atmosfera scapigliata, aperta, cosmopolita e talvolta rivoluzionaria.
Le indagini di Holmes sono intrise di intrighi, misteri, colpi di scena, soluzioni a sorpresa, una altalena tra la caccia a delinquenti che deliravano di dominare il mondo e la soluzione di rompicapi che hanno l'aspetto di vicende impossibili e irreali. Oppure si tratta di avventure di spionaggio internazionale che mettevano in pericolo la corona del regno.
A volta gli epiloghi erano così complessi e non è esagerato affermare che il suo compagno dottor Watson avesse proprio il compito di permettere all'autore la possibilità di spiegare il tutto al lettore.
Per Maigret è tutta un'altra storia. La sua è una posizione che fa parte dell'ingranaggio di uno stato moderno, una repubblica di cui la polizia giudiziaria era un ingranaggio che contribuiva al funzionamento della macchina statale.
E poi mentre Holmes si tuffava nei casi più difficili per sfuggire alla noia, vivendo una vita sregolata ed eccentrica, Maigret svolgeva ogni giorno il suo lavoro, anche come Commissario Capo Divisionale della Brigata Omicidi, usciva da casa la mattina, prendeva il bus, s'installava nel suo ufficio, lavorava spesso con le scartoffie, rapporti, relazioni, compilava moduli ed era agli ordini di un superiore che spesso lo rimbrottava.
Poi le inchieste. E qui il personaggio simenoniano rivela il suo interesse, non solo poliziesco, per gli uomini che incontrava, dalle vittime ai colpevoli, un 'interesse psicologico che si estrinsecava nella sua voglia di comprendere la persona, le sue motivazioni, i suoi valori e le varie interazioni tra i personaggi della vicenda. E in questo si intravedeva anche uno spaccato sociale. La famosa fase in cui Maigret s'impregnava dell'ambiente era un modo di mettersi in sintonia con il segmento sociale in cui era maturato l'omicidio. Non era probabilmente un effetto voluto da Simenon, ma di fatto è qualcosa che si percepisce chiaramente. Dall'interesse dell'uomo a quello della società in cui questi viveva, lavorava, si interfacciava con i suoi simili. E la funzione di Maigret della Polizia di Stato, rappresentava di per sé un interagire da una parte con la cittadinanza e dall'altra con la struttura dello Stato. (m.t.)
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