mercoledì 19 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. UN NOIR DOVE ANCHE LA NEVE E' SPORCA


Dopo circa un anno di lavoro, nel gennaio del 1953 la fatica del regista Luis Saslavsky è terminata. Si tratta del film tratto da un romanzo di Georges Simenon, La Neige ètait sale (Presses de La Cité - 1948 preceduta da una pre-pubblicazione sul giornale 'La Presse' con il titolo di Monsieur Holst). E' una storia davvero noir, con personaggi loschi come il protagonista Franck Friedmayer più altri brutti ceffi che lo contornano, e dalle vicende che affondano nella peggior abiezione umana. Simenon la scrive in America a solo tre anni dalla sua fuga dalla Francia e quindi a pochi anni dalla fine della guerra. E infatti questà è una vicenda che si sviluppa proprio in quegli anni, in un paese europeo sotto il giogo di truppe occupanti (il romanzo rimane nel vago sia sull'identità della nazione che degli invasori, ma tra le righe si capisce che può essere o il Belgio o l'Olanda e che gli oppressori non possono essere che i nazisti).
Il film che era pronto per uscire nelle sale francesi nel marzo del 1953, incappa in una serie di problemi con la censura. Infatti la Commissione di Controllo ritiene che ci siano troppi cattivi francesi con comportamenti apertamente contrari alla morale, soprattutto trattando temi che avevano a che fare con il periodo dell'occupazione i cui tragici ricordi erano allora ancora ben vivi. Nonostante la proposta di cambiare l'ambientazione (e quindi paese e nazionalità) il visto venne ancora rifiutato. Saslavsky dovette operare dei tagli su pressione del produttore e fare precedere il film dalla dicitura: "La neve era sporca" ha il solo lo scopo di approfondire una anomala e angosciosa vicenda rigorosamente riferita a singoli casi.
A queste condizioni il film ottiene il visto nel gennaio del 1954 e il 19 febbraio (cioè esattamente 60 anni fa') esce nelle sale.
Il romanzo di Simenon ebbe un sucesso di pubblico e di critica e segnò un momento significativo nel processo di maturazione romanzesca dell'autore. Anche perchè la sua intenzione era di decontestualizzarlo e renderlo più universale possibile. E infatti a tale proposito Simenon scrive  "...nel mio libro non c'è riferimento ai tedeschi. La mia intenzione era che anche gli occupanti fossero più neutri possibile, con lo scopo di conferire un carattere più generale al romanzo...". Queste parle vengono scritte a Frédéric Dard (lo scrittore che diede vita al commissario San Antonio) che collaborava con lui ad una riduzione teatrale del romanzo che diverrà poi una pièce in tre atti, messa in scena da Raymond Rouleau nel dicembre del 1950 al teatro dell'Opera di Parigi. 
Tra l'altro il romanzo fu scritto dopo nemmeno sei mesi dalla morte del fratello di Georges, Christian, arruolato nella Legione Straniera, mentre combatteva nel golfo del Tonkino come abbiamo parlato più diffusamente in un nostro precedente post Quanto può essere sporca la neve? e che vi consigliamo di leggere.
Tornando al film di Saslavsky, va registrato anche un notevole successo, soprattutto tra la critica che anche negli Usa fu favorevole tanto che, ad esempio, Neewsweek lo defnì addirittura "un capolavoro".

2 commenti:

  1. forse,anche se non è facile attribuire questo titolo,il miglior libro di simenon
    io però,basandomi su cio che disse simenon, ho sempre pensato che l ambientazione,dati i nomi e cognomi dei protagonisti sia in austria o rep ceca

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    1. Comme l'a dit Maurizio, il pourrait aussi s'agir de la période de la deuxième guerre mondiale où les Allemands avaient envahi la Belgique; mais probablement que Simenon avait aussi en tête l'occupation allemande de son pays lors de la première guerre mondiale, occupation qu'il a connue personnellement dans sa jeunesse. D'autre part, le propos de Simenon dépasse largement ce cadre historique, et il faut y voir une description des "dégâts" que la guerre peut provoquer chez les hommes, quelle que soit l'époque...

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