domenica 2 aprile 2017



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 L'AGENDA DU COMMISSAIRE 
Quelles sont les enquêtes menées par Maigret en avril ? 

 L'AGENDA DEL COMMISSARIO 
Quali sono le indagini condotte da Maigret in aprile ? 
THE CHIEF INSPECTOR'S DIARY 
Which are the investigations led by Maigret in April? 



C'est la première fois que je mène une vraie enquête, et je suis sûr que je vais y arriver… Je quitterai ce commissariat, et je finirai par entrer au Quai des Orfèvres… Malgré tous les Gendreau et les Le Bret de la terre, je découvrirai la vérité… (La première enquête de Maigret) 

La pluie, le canal, les péniches… Un étrange charretier, et un non moins étrange colonel… Y a-t-il un rapport entre ces deux hommes ? Et cette jeune femme qu'on a étranglée à l'écluse… que venait-elle faire ici ?... Et si je retournais voir la marinière bruxelloise ? (Le charretier de La Providence) 

Décidément, avril est à la pluie… Du moins ici en Vendée… Et dire qu'à Paris c'est le printemps et le soleil ! S'il n'y avait pas Chabot à qui je me dois de donner un coup de main, je crois que je serais déjà reparti… Mais cette famille Vernoux m'intrigue… (Maigret a peur) 

Mais qu'est-ce que ce courtier en diamants faisait dehors par une pluie pareille ?! Si je m'écoutais, j'irais encore fureter chez Mme Goldfinger et sa sœur. Mais il y a le Commodore, et surtout il y a Lognon… Il faut que je laisse sa chance à ce pauvre bougre… (Maigret et l'inspecteur Malgracieux) 

Ah, enfin le printemps ! Même si ce carrefour peut sembler sinistre la nuit, le jour, c'est un plaisir de marcher dans la campagne, avec ces arbres pleins de chants d'oiseaux… Et puis, cette histoire est pleine de mystère: quels rapports peut-il bien y avoir entre le garagiste et l'agent d'assurances ? Et il y a Else… ah ! Else… (La nuit du carrefour) 

Encore une histoire d'écluse et de péniche, mais cette fois, au moins, il y a du soleil en ce dimanche… Quelle lutte entre Ducrau et moi… mais il faut que nous allions au bout de l'affaire… Je dois comprendre ce qui se passe avec Gassin, et il faudra bien qu'on trouve une solution pour Aline… (L'écluse no 1) 

La retraite, ce n'est pas drôle tous les jours… Une sorte d'enlisement, avec ces interminables parties de cartes, les verres de vin blanc ou le pastis… Et dire qu'on veut m'obliger à mener une enquête… Mais est-ce que je suis vraiment venu m'installer à Meung pour recommencer mon travail de policier ?! Je crois que je préfère encore aller à la pêche… peut-être… (Ceux du Grand Café(by Simenon Simenon)

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MAIGRET, SIMENON E IL GIOCO DEGLI SPECCHI?
Le memorie di Maigret, scritte da Simenon che fa scrivere Maigret...

MAIGRET, SIMENON ET LE JEU DE MIROIRS ?
Les mémoires de Maigret, écrits par Simenon qui fait écrire Maigret
MAIGRET, SIMENON AND THE GAME OF MIRRORS?
Maigret’s memoirs, written by Simenon who makes Maigret write…




"Vicino a lui (Xavier Guichard) in una poltrona vidi un giovane che si alzò per porgermi la mano quando il Capo ci presentò.
- Il commissario Maigret. Il signor Georges Sim, giornalista...
- ...Non giornalista, romanziere", protestò il giovane sorridendo..."
E' così che nelle prime pagine di Le memorie di Maigret (Les memories de Maigret -1950), avviene l'incontro tra l'autore e il suo personaggio... o meglio come lo descrive Simenon che, per così dire, si sdoppia e da una parte é lo scrittore che ci narra la storia, dall'altra interpreta uno dei personaggi della vicenda che va scrivendo. 
Ma attenzione. Queste sono le memorie del commissario e quindi, nella finzione, è Maigret che scrive, o meglio Simenon racconta un Maigret che compila una serie di ricordi e gli fa descrivere il loro immaginario incontro.
Insomma una sorta di scatole cinesi o meglio un gioco degli specchi in cui l'autore e il personaggio si riflettono uno nell'altro in un intreccio in cui si scambiano i ruoli di chi scrive e di chi è il personaggio del romanzo, rimandando l'immagine dell'uno all'immagine dell'altro...
Poteva finire in un poco credibile e comprensibile guazzabuglio, ma... 
Ma da una parte l'abilità dello scrittore, dall'altra la consistenza che nel 1950 aveva acquisito la figura del commissario (tanto da renderla quasi reale) danno vita ad un gustoso  "Maigret" che è del tutto originale rispetto alle indagini cui la serie simenoniana ci aveva abituato.
Si avverte chiaramente la divertita scrittura del romanziere che si cimenta in questo gioco che da un parte dà ancora più corpo al suo commissario e dall'altra permette a Simenon di inventare una sorta di biografia  che gli fornisce spunti e prospettive inediti.
Quindi è Maigret che scrive... ma non era quel commissario che non amava la scrittura al punto tale di vivere come una seccatura la stesura dei rapporti che alla fine di ogni caso doveva necessariamente fare? Cosa spinge, o meglio come spiega Simenon, questo bisogno del commissario di scrivere le sue memorie?
Forse un bisogno di chiarezza, già esplicitato nel sommarietto in testa al primo capitolo "Nel quale, tutt'altro che malvolentieri, colgo l'occasione per chiarire una buona volta i miei rapporti con il signor Simenon".
Per Simenon anche è l'occasione di fare chiarezza sul loro incontro, ma anche per accennare, tra il serio e il faceto, alcune sue fisime. Ad esempio quella di voler sempre essere definito come un romanziere. Oppure, come fà scrivere a Maigret "... il minimo che posso dire di lui è che pareva non dubitare di nulla, e tanto meno di se stesso..."
Nel descrivere quell'incontro che doveva servire all'allora giovane scrittore, come sottolinea Guichard, a conoscere meglio i meccanismi e i funzionamenti della polizia giudiziaria, con la garanzia, essendo un romanziere e non un giornalista, di non divulgare informazioni riservate o che potessero nuocere al lavoro della polizia.
Ma qui salta fuori la diffidenza del commissario, che si capisce come non gli andasse a genio quel tipo e l'intrusione nel suo lavoro "... avevo l'impressione che Xavier Guichard si fosse fatto prendere per il naso - osserva Maigret - In seguito ne ebbi la prova. Si era fatto conquistare non solo dall'audace giovinezza del suo visitatore...".
Insomma non fu amore a prima vista.
Ma su certi terreni c'era una sintonia 
" - Vedo che anche lei è un fumatore di pipa Mi piacciono i fumatori di pipa - dice Simenon una volta arrivati nell'ufficio del commissario - Ce n'era una mezza dozzina in fila  e le esaminò da conoscitore...." (ricordatevi che è sempre Maigret a parlare).
E poi arriva il motivo della visita. Non solo Simenon voleva scoprire i segreti della Polizia Giudiziaria, ma addirittura utilizzare il nome Jules Maigret per il suo protagonista. E infatti in un libro che tempo dopo il commissario si ritrova sulla sua scrivania, si accorge di questa sorta di "furto"... per di più senza chiedere il suo permesso.
E in un loro successivo incontro avviene il chiarimento.
" - Si è servito del mio nome.
Credevo che il giovane si sarebbe mostrato confuso, che mi avrebbe fatto delle scuse. Neanche per sogno.
-  Spero non le sia dispiaciuto signor commissario. E' più forte di me. Quando ho immaginato un personaggio sotto un certo nome, mi è impossibile cambiarlo. Ho cercato invano di accoppiare tutte le sillabe possibile per sostituire quelle della parola Maigret. Alla fine ho rinunciato. Non sarebbe più stato il "mio" personaggio
Disse il mio personaggio così, tranquillamente, e il peggio e che io non battei ciglio..." 
Il romanzo poi vira sui ricordi dell'infanzia di Maigret, di suo padre, gli inizi alla, facoltà di medicina, la morte del padre, il suo ingresso in polizia... E poi l'incontro con la futura M.me Maigret...
Interessante anche la parte in cui, oltre a giudicare Simenon, parla anche degli attori che lo avevano interpretato al cinema e in televisione. 
Insomma un divertissement per  Simenon, ma anche per il lettore in un romanzo in cui, sia pure per finzione, Simenon scende dal pulpito dello scrittore e ci mette il suo commissario.... Risultato? Grazie a Simenon, anche Maigret risulta un ottimo narratore! 
(by Simenon Simenon)
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LE GUIDE TOURISTIQUE DE MAIGRET 
Chaque semaine, retrouvez une ville traversée par Maigret au cours de ses enquêtes 

LA GUIDA TURISTICA DI MAIGRET 
Ogni settimana, ritrovate una città attraversata da Maigret nel corso delle sue inchieste 
MAIGRET'S TOURISTIC GUIDE 
Every week you'll find town crossed by Maigret in the course of his investigations 


New York 
Si vous aimez les voyages un peu plus lointains, nous vous proposons d'essayer New York. Pour un dépaysement plus complet, vous ferez la traversée en bateau, ce qui vous permettra un coup d'œil unique en débarquant dans l'estuaire, à quelques encablures de la statue de la Liberté. Sur le pont, vous pourrez voir, à travers un brouillard laiteux, les lumières de cette sorte de pyramide de béton qu'est Manhattan. Une fois débarqué, après les formalités de la douane, vous emprunterez un taxi jaune, puis selon vos moyens, vous pourrez vous installer à l'hôtel Saint-Régis, sur la Cinquième Avenue, ou préférer le plus modeste Berwick, où, par la fenêtre, on voit les enseignes lumineuses de Broadway.  
Pour le pittoresque, nous vous conseillons, dans la 49e Rue, à deux pas de Broadway, un restaurant qui vous rappellera la banlieue parisienne, avec ces rideaux à petits carreaux rouges et son coq au vin au menu. Mais auparavant, ne manquez pas de vous rendre au Donkey Bar, avec son interminable comptoir, les bouteilles multicolores, le barman chinois, la musique du phonographe automatique, et les distributeurs de cigarettes et chewing-gum.  
Si vous êtes téméraire, vous pourrez vous risquer dans le Bronx, et, dans la 169e Rue, vous trouverez une boutique de tailleur, avec, à côté, une épicerie, où on vend des produits venus tout droit d'Italie.  
(Les détails sont extraits de Maigret à New York) 

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