Continua la short story che era iniziata ieri. Oggi la seconda e ultima puntata. Passione, soldi, scandali? Anche in questo "divertissement" di Palo Secondini il commissario si trova ad indagara tra le tortuose vie dell'animo umano e l'imperscrutabile volere del destino, ma attento a... comprendere e a non giudicare
MAIGRET E L'ANTIQUARIO
di Paolo Secondini
«Aveva… aveva ordinato un libro
particolare,» rispose il signor Laforgue, «da più di un mese… Non sapevo
dell’assassinio del marito… Ho telefonato alla signora ieri sera, per
informarla che mi ero procurato il libro che voleva e che, pertanto, poteva
passare a ritirarlo.»
Maigret restò un momento in
silenzio, poi, dopo essersi avvicinato a Lucas:
«Hai visto tu la signora uscire da
questo negozio o l’avevi già affidata a Lapointe?»
«Eravamo presenti tutti e due,
Lapointe e io, quando la donna è andata via.»
«Hai notato se aveva con sé un
libro oppure un pacchetto?»
«Non aveva un bel niente,» rispose
con sicurezza l’ispettore, «tranne una borsetta amaranto, troppo piccola per
contenere un oggetto di antiquariato.»
«Ho capito!» annuì il commissario.
Con gesti lenti caricò la pipa,
l’accese, infine, tirando brevi boccate, fece due passi nel piccolo negozio
che, a dire il vero, era pieno di cianfrusaglie, piuttosto che oggetti di
valore. Si accostò a una scatola gialla di cartone, poggiata sul piano di un
tavolinetto in parte tarlato. Dopo avervi frugato con ambo le mani, ne trasse
un libro dalla copertina marrone e piuttosto consunta.
«Toh, e questo?» chiese Maigret
voltandosi verso l’antiquario. «È un’edizione della Bibbia del XVII secolo,
precisamente, com’è scritto in basso sul frontespizio, del 1658… È forse il
libro ordinato dalla signora Bourdieu?»
«No!» si affrettò a rispondere
l’uomo, visibilmente nervoso. «Tutto quello che vede nella scatola è roba da
macero.»
«Dice davvero?» si stupì il
commissario. «Ammetto che non me ne intendo, ma penso che sia un peccato distruggere
questi oggetti, specialmente un libro che si direbbe di un certo valore.»
Lo aprì.
Sul volto di Maigret comparve,
all’improvviso, un’espressione giuliva. Si volse a guardare Lucas.
«Indovina, vecchio mio, cosa c’è
all’interno del libro?... Una specie di nicchia intagliata al centro delle
pagine, e dentro la nicchia una piccola pistola. Si direbbe una calibro 22.»
Compì pochi passi nella stanza, fin dove si trovava l’ispettore, per mostrargli
l’arma in questione. «Credo che l’abbia portata questa mattina la signora
Bourdieu... Può darsi che sia la pistola con cui ha ucciso suo marito.»
«Già!» esclamò Lucas. «Penso
anch’io che si tratti dell’arma del delitto.»
Maigret si accostò di nuovo
all’antiquario, il quale, nel frattempo, era sprofondato in una poltrona di
velluto rosso.
«Credo di cominciare a capire ogni
cosa,» disse il commissario. «Il signor Laforgue, qui presente, aveva
l’incarico di occultare la pistola, far sì, insomma, che non fosse trovata da
nessuno, specialmente dalla polizia, ma ancora non aveva avuto l’occasione di
sbarazzarsene.» Annuì lentamente, quindi, dopo un sospiro: «È tutto chiaro, fin
troppo lampante... I due amanti studiavano da tempo il modo di uccidere Joseph
Lorat, marito della signora Bourdieu, per la quale ormai era diventato un peso
insopportabile. Era infatti un vecchio paralitico, continuamente bisognoso di
cure e di assistenza: un vero ostacolo al desiderio di piaceri e divertimenti
della giovane moglie: piaceri e divertimenti che solo le ingenti ricchezze di
Lorat e, soprattutto, un altro uomo, giovane come Aristid Laforgue, avrebbero
potuto assicurarle.» Rimase in silenzio, battendo con le dita sulla copertina
del libro. Riprese: «Per ammazzarlo, bisognava soltanto aspettare il momento
opportuno e trovare il coraggio necessario; coraggio che, a quanto pare, non è
mancato alla signora Bourdieu quando ha premuto il grilletto della pistola.»
Maigret si girò di scatto a osservare l’antiquario che, pallido in viso, aveva
ascoltato immobile quelle parole, lo sguardo perduto nel vuoto. «Non è forse
andata così, signor Laforgue?»
«No… non…»
«È inutile negare,» disse Maigret.
«La perizia balistica confermerà che con quella pistola è stato assassinato
Joseph Lorat, funzionario ministeriale in pensione... Quanto alle sue responsabilità
nell’omicidio, sono ancora da chiarire, sebbene...» Si interruppe e, rivolto a
Lucas: «Conduci questo galantuomo al Quai des Orfèvres, credo che abbia cose
importanti da dirci.»
«E la signora Bourdieu?» chiese
l’ispettore.
«Mi recherò di persona a casa
sua,» rispose Maigret. «Sarà una vero piacere condurla nei nostri uffici… A più
tardi, vecchio mio!»
complimenti a Paolo per questo pastiche
RispondiEliminaGrazie dei complimenti, Andrea.
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