martedì 12 febbraio 2013
SIMENON DETTA...DETTA... E POI ESCE UN LIBRO...
Uno dei periodi della produzione Simenon è l'ultima, quella cosiddetta dei Dictées (dettati). La cosa fu resa possibile dalla scoperta da parte dello scrittore del registratore o magnetofono, come si diceva allora. Un piccolo "elettrodomestico" che una volta acceso si comportava come la più docile delle segretarie. Ogni parola che veniva pronunciata veniva duplicata precisamente, intonazione ed espressività comprese. Ma con un vantaggio. Se non piaceva quello che si era detto, se si voleva aggiungere o togliere qualcosa, se si sceglieva di inserire un nuovo concetto... beh... si poteva tornare indietro, cancellare tutto e ricominciare daccapo.
La scoperta di questo apparecchio quasi "miracoloso", spinse il "vecchio" ex-romanziere, ormai stanco e certamente non più in forze necessarie per scrivere come aveva fatto fino ad allora, a continuare a raccontare, se non storie, pensieri, riflessioni e notazioni varie... In un'incontro con Francis Lacassin lo scrittore spiegava:"... Ho rinuniciato a scrivere romanzi all'età di settantadue anni...era troppo faticoso continuare ad entrare nella pelle degli altri... Allora ho deciso di essere me stesso...".
Simenon non scrive più romanzi, ma continua a raccontare storie, questa volta la sua.
"... un giorno mi sono detto, ci sono tante piccole cose che mi piacerebbe raccontare per il mio piacere personale. Qualche volta sulla camminata mattutina, altre su un raggio di sole, o chissacchè sugli uccelli che vengono a mangiare sul davanzale della mia finestra..."
Come si vede, Simenon ha rinunciato ad esplorare gli uomini, il loro animo, a mettersi nella loro pelle, ma ha invece ancora voglia di osservare e raccontare il mondo che lo circonda. E qui arriva il "miracoloso" magnetofono.
"...Ho comprato un registratore e mi sono divertito a dettare al registratore. Pensavo di farlo una volta ogni dieci o venti giorni... e invece è diventata una sorta di vizio. Tanto che ora mi risulta penoso... non solo penoso, ma addirittura sgradevole, passare un giorno senza dettare..."
E qui torna il Simenon di sempre. Quello che, quando parte, non si ferma più. Questi testi venivano poi spediti in bobine all'editore che provvedeva a farne un libro. E questi dettati diventano nel loro complesso un un corpus importante dell'opera simenoniana, non tanto per il loro valore letterario, ma per quello che ci raccontano del Simenon uomo, scrittore, padre, marito, amante...
Inizia con la stesura del primo nel 1973 con Un homme come un autre e termina con Destinées nel 1979: in sei anni ventuno titoli di Dictées! Niente male per un ultrasettantenne. Ma del tutto normale per uno che si chiamava Georges Simenon.
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questi i dictée di simenon
RispondiEliminaUn homme comme un autre (I), Des traces de pas (II), Les petits hommes (III), Vent du nord, vent du sud (IV), Un banc au soleil (V), De la cave au grenier (VI), A l'abri de notre arbre (VII), Tant que je suis vivant (VIII), Vacances obligatoires (IX), La main dans la main (X), Au-delà de ma porte-fenêtre (XI), Je suis resté un enfant de chœur (XII), A quoi bon jurer ? (XIII), Point-virgule (XIV), Le prix d'un homme (XV), On dit que j'ai soixante-quinze ans (XVI), Quand vient le froid (XVII), Les libertés qu'il nous reste (XVIII), La femme endormie (XIX), Jour et nuit (XX), Destinées (XXI).
l unico tradotto in italia e pubblicato nel nostro paese è il primo
L'infaticabile Simenon: lo scrittore, anzi, in quest'ultimo periodo della sua attività letteraria, il "parlatore" di molti importanti romanzi, di cui solo uno, come Andrea ci suggerisce, è stato tradotto in italiano. Una lacuna che sicuramente, prima o poi, sarà colmata.
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