Simenon nel 1923, da poco arrivato a Parigi, cercava di pubblicare i suoi racconti. Uno dei giornali più ambiti era "Le Matin", di cui responsabile della pagina dei racconti era nientemeno che Colette. Molti sgomitavano per quelle colonne sul quotidiano e molti più ferrati e introdotti di lui. Per mesi i racconti che Georges portava venivano rifiutati, ma per ognuno restituito lui ne aveva sempre un altro pronto. Ma questo ciclo un giorno s'interruppe. La segretaria non gli restituì il racconto, ma gli disse di aspettare. Colette voleva parlargli e alla fine fu introdotto nel suo ufficio.
"Mio piccolo Sim (questo era la pseudonimo con cui firmava i suoi scritti e il "piccolo" si riferiva ai suoi vent'anni) non ci siamo ancora. Ci siamo quasi. Ma non del tutto - Colette parlava ad un Simenon attonito e completamente in soggezione - Siete troppo... letterario. Basta con la letteratura! Sopprimete tutta la letteratura e funzionerà".
Ci vollero altri due tentativi. Finalmente il 27 settembre 1923 su "Le Matin" veniva pubblicato il racconto "La petite idole" a firma Georges Sim. E fu il primo di una lunga serie.
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