Era il "Josephine Baker Magazine", che Simenon aveva progettato per la showgirl sua amante nel 1927
SIMENON SIMENON. IL Y A 90 ANS SORTAIT LE PREMIER ET DERNIER NUMERO DE JBM
Il s'agissait du "Josephine Baker Magazine", que Simenon avait conçu pour la danseuse, sa maîtresse, en 1927
SIMENON SIMENON. IT WAS 90 YEARS AGO THAT THE FIRST AND LAST EDITION OF JBM CAME OUT
This is about the "Josephine Baker Magazine" that Simenon conceived for the dancer, his mistress, in 1927
Fuori di testa. L'espressione è un po' forte, ma crediamo sia quella giusta per descrivere lo stato d'animo del non ancora venticinquenne Simenon che vedeva prender corpo quella impensata relazione con la vedette creola che stava facendo impazzire tutta Parigi, e non solo. Quella star aveva un codazzo di ammiratori fatto di banchieri, principi, politici, miliardari, che avrebbero fatto follie di qualsiasi tipo pur di godere delle grazie di quella mulatta che rispondeva al nome di Josephine Baker.
Invece lì, al primo posto, al fianco di Josephine c'era un giovanissimo, autore, allora ancora poco conosciuto che per il momento sgomitava per farsi notare. Non era ancora famoso, non era ancora ricco, non era ancora un vero scrittore, eppure quella sua quasi coetanea (aveva solo tre anni più di lui) gli aveva messo addosso gli occhi e non solo quelli.
Simenon in quel periodo fece diverse pazzie, tra le quali deviare completamente dalla sua tabella di marcia che invece gli avrebbe imposto di impegnarsi in quella narrativa popolare che gli serviva da apprendistato, ma che lo doveva portare alla semi-letteratura e poi alla letteratura vera e propria. Ma in quel periodo il programma così lucidamente confezionato cui aveva fino ad allora tenuto fede, saltò del tutto. Simenon si dedicava completamente a Josephine, addirittura tenendogli la contabilità, e ad un certo deve avere pensato che uno dei maggior tributi potesse fare alla sua amante fosse di progettare e realizzare un giornale dedicato a lei e la cui testata fosse proprio il suo nome.
Josephine Baker Magazine.
Un'impresa in cui lo segui il suo amico grafico e pubblicitario Paul Colin, che studiò un gabbia e una testata per questo Magazine che doveva secondo l'idea di Simenon ruotare intorno alla star afro-americana di St.Louis. Cosa Simenon avesse in mente in termini editoriali di preciso non è dato sapere, come non si sa che cosa ne pensasse la diretta interessata. Lui probabilmente coinvolto dal quel ciclone creolo non aveva le idee molto a fuoco. Lei, abituata alle stravaganze più eccentriche che nascevano intorno a lei, l'idea di un giornale con il suo nome forse non la stupiva più di tanto.
Piccolo particolare da non scordare, Simenon era sposato da quattro anni con Tigy, che sembrava essere all'oscuro di tutto, ma certo è difficile pensare che non avesse intuito nulla della situazione.
É anche improbabile che l'esperienza di Georges come giornalista de La Gazzette de Liège, potesse essergli utile. Si trattava di due pubblicazioni agli antipodi: quello un serioso quotidiano cattolico-conservatore di Liegi, questa un rivista illustrata sulla più scandalosa vedette che Parigi aveva ospitato e che nella sua Revue Nègre ballava nuda con solo il famoso gonnellino composto da altrettanto famose sedici banane. E il suo giornale non poteva essere certo meno trasgressivo e meno scandaloso dei suoi spettacoli.
Ma questo progetto editoriale non andò oltre il numero zero (così si chiama il numero di prova di un nuovo giornale). Simenon andava riprendendo il controllo della sua vita? Il tourbillon di passione mal si sposava con la necessaria lucidità e concentrazione richiesti dalla progettazione e dalla realizzazione di una nuova pubblicazione?
Poi Simenon era quasi un' "one man show", a parte la grafica, tutto il resto toccava a lui...? Qualche firma prestigiosa promessa infatti non arrivò e, oltre a Colin, faceva parte dell'avventura solamente un reporter mondano, André de Fouquières.
Gli auspici non erano dei migliori.
Poi ci fu un raffreddamento della passione da parte di Simenon, un po' per le voci che giravano "... Simenon è diventato il cavalier servente della Baker...", lui stesso iniziò a temere che se quella storia fosse andata avanti ancora un po' lui, ancora non certo famoso, rischiava di diventare Mr. Baker... Addio a Georges Sim?.... Addio alla letteratura....?
Ad un pelo dal dare alla sua vita una svolta che non aveva previsto, Georges si fermò. Riprese il suo destino nelle sue mani e il suo rapporto con Josephine passò in secondo piano. E tornò a scrivere, la migliore medicina per guarire da quella malattia. La scrittura, con Tigy, entrambe lontani da Parigi dalla follia Baker nell'île d'Aix. E del Josephine Baker Magazine non se ne parlò più. (m.t.)
per ulteriori informazioni e immagini del numero unico della rivista si può visitare questo link:https://www.actualitte.com/article/patrimoine-education/josephine-baker-s-magazine-simenon-amoureux-lui-avait-cree-une-revue/70578
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