Liegi, Lakeville, Losanna, tre luoghi cardine nella vita di Georges
SIMENON SIMENON. L'ECRIVAIN ET LES TROIS "L"
Liège, Lakeville, Lausanne, trois lieux clés dans la vie de Georges
SIMENON SIMENON. THE WRITER AND THE THREE L’S
Liège, Lakeville, Lausanne, three key places in Georges’ life
Liegi-Lakeville-Losanna. Le tre "L" sono le iniziali di tre città che segnano momenti particolari nella vita di Simenon.
Liegi, nel Belgio natio: da enfant de choeur a giornalista presso La Gazette de Liége.
Lakeville - Usa: il rifugio, nella fattoria del Connecticut in cui visse addirittura cinque anni Shadow Rock Farm.
Losanna, l'ultima dimora della sua vita in rue de Figuiers, nella piccola casa rosa che lo vide spegnersi come scrittore e poi come uomo.
Tre età e tre luoghi diversi che vedono Simenon rispettivamente a 17, a 47 e a 77 anni.
Ma cosa lega e cosa distingue uno speranzoso adolescente, precoce redattore di un quotidiano, da un maturo scrittore di successo fuggito nel Nuovo Mondo e da un anziano che ha detto basta ad una vita intensa e frenetica, ritirandosi anche dalla scrittura?
Nel 1920 Simenon ha appena composto la sua prima opera di narrativa, stampata a proprie spese, Au pont des Arches e si accinge a partire per Parigi, anche se nella sua Liegi sarebbe sistemato, visto che ormai ha un posto di redattore nel quotidiano cittadino e anche una fidanzata ufficiale, Regine Renchon.
Nel 1950, dopo cinque anni passati a girovagare per l'America, il romanziere trova una sistemazione che lo entusiasma (anche perchè gli ricorda tanto le passate abitazioni in Francia) e si fermerà in quel posto per ben cinque anni. Ma quello sarà anche il suo trampolino di lancio che dall'America lo riporterà in Europa. Come scrittore è ormai all'apice, successo anche per i suoi romans durs oltre che per i Maigret, come uomo ha divorziato da Tigy e si è risposato con Denyse. Al figlio maggiore Marc si aggiunge il secondogenito John.
Nel 1980 la parabola letteraria si è conclusa, lì nel suo piccolo giardino dominato dalla chioma del cedro del Libano la vita gli concede ancora qualche anno. Lo aspetta solo un'ultima gravosa fatica... le Mémoires intimes che chiudono definitivamente il rapporto di Simenon con la scrittura.
Quindi tre momenti molto diversi della vita dello scrittore. Eppure quelle tre "L" si prestano a marcare anche una continuità.
La Libertà. Quella di scegliere a 17 anni di lasciare famiglia, il paese natale e il lavoro per tentare la incerta avventura della scrittura. Libertà, a quasi cinquant'anni, di cambiare moglie, di avere un'altro figlio, dopo cinque anni che vive negli Usa dove si è ricostruito un vita del tutto nuova, lasciandosi alle spalle il vecchio continente nel quale pure è rimasto il suo editore e amico Sven Nielsen, un pubblico che lo ama sempre più e una critica che ormai lo ha completamente rivalutato e lo apprezza come mai prima. A quasi ottant'anni la libertà di raccontarsi a ruota libera in varie interviste (vedi quella televisiva Bernard Pivot in "Apostophe"), con un certo distacco dalla sua produzione letteraria e anche dalla sua vita frenetica, ma anche raccontarsi ai figli tramite la scrittura di quelle ponderose memorie che porta a termine con grande fatica, ma con assoluta determinazione.
E ancora altre "L". Quella della "Linea". La linea di confine che a passò abbandonando Liegi per Parigi. L'altra, larga come un oceano, che passò diventando da europeo ad americano (linea che dopo dieci anni attraversò in senso inverso). La linea che si preparava a passare negli anni '80, quella che divide la vita dalla morte, anche se lui ne aveva attraversato una per lui forse ancor più dura: da "romanziere" a "senza professione", ben marcato addirittura sui suoi documenti.
E ancora. "L" come letteratura. La sua vita era stata tutta per la letteratura, fino a stremarsi in ogni seduta di scrittura (perdendo 600/700 grammi ogni volta), sopportando lo stress di entrare e uscire da suoi personaggi, reggendo un ritmo di produzione sconosciuto ad altri scrittori, rimanendo talmente esausto e distrutto, tanto che nel'72 finì per abbandonarla quella sua tanto amata scrittura. E forse altre "L" ci sarebbero da scoprire e che ci racconterebbero Simenon... Legàmi... Lavoro... (m.t.)
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