venerdì 6 luglio 2018

SIMENON SIMENON. C'ERANO UNA VOLTA UN GIORNALISTA ADOLESCENTE E UN GIOVANE AGENTE

Mettiamo a confronto gli inizi della carriera nella scrittura di Simenon e quelli nella polizia di Maigret

SIMENON SIMENON. IL Y AVAIT UNE FOIS UN JOURNALISTE ADOLESCENT ET UN JEUNE AGENT
Comparons les débuts de la carrière littéraire de Simenon et ceux de Maigret dans la police
SIMENON SIMENON. ONCE UPON A TIME, THERE WAS AN ADOLESCENT JOURNALIST AND A YOUNG POLICEMAN
Let’s compare the beginnings of Simenon’s literary career and Maigret’s police career


Tutti e due in sella. Ma mentre l'adolescente reporter Georges Simenon de La Gazzette de Liège scarrozzava su e giù per Liegi e dintorni con una rombante moto Harley Davdison (di proprietà del giornale), il giovane agente Jules Maigret faceva coppia con un collega, inforcando una più banale bicicletta della polizia per fare la ronda... e giù a pedalare fino a fine turno.
Due momenti degli incipit biografici dello scrittore e del suo personaggio più famoso. Fotografie diverse certo, ma già allora i due avevano, e non a caso, degli elementi anche importanti in comune. Ad esempio a tutti e due era morto il padre quando erano giovani.
SImenon rimase orfano del padre Desiré ben presto, quando quindicenne dovette abbandonare gli studi tentando varie strade prima di arrivare alla redazione de La Gazette. Evariste, padre di Maigret lo lasciò appena aveva iniziato gli studi di medicina, poco meno che ventenne e finì entrare in polizia, partendo dal gradino più basso e facendo tutta la gavetta.
Il giornalista adolescente viveva una vita molto più brillante e mondana, dello studioso Maigret che superato il liceo si vedeva già proiettato in quella facoltà che l'avrebbe laureato dottore in medicina.
E soprattutto Simenon sapeva che quello era un momento di passaggio e la sua meta sarebbe prima o poi sarebbe stata Parigi, la città più idonea per intraprendere quella attività di scrittore che vedeva come unica via percorribile.
Maigret invece dovette cambiare il suo corso per necessità. Morto il papà, chi lo avrebbe mantenuto agli studi? Anche Maigret si era trasferito da suo zio, a Nantes, alla morte del padre, ma rifiutò di mettersi a fare il panettiere con lo zio e si trasferì a Parigi E fu lì che un suo vicino poliziotto che gli dette una mano per entrare nell'Arma
Sbarcato a Parigi dopo un periodo di travagli, Simenon riesce a sfondare nel mondo della letteratura popolare su commissione e il primo periodo della sua vita da scrittore procede come da programma.
Chi non aveva in programma di fare il poliziotto invece era Maigret che invece mostrava una certa inclinazione, tanto che dopo circa sei mesi lo troviamo in un commissariato di quartiere a fare il segretario al commissario del posto. Via la divisa, basta con le ronde a piedi o in bicicletta, ora è vicino alle inchieste che il commissario conduce e la sua intraprendenza lo farà arrivare a Quais des Orfèvres.
Il brillante scrittore non poteva immaginare un commissario dagli esordi altrettanto  di successo, anche se era riuscito a costruire un personaggio della borghesia medi, simile a tante altre persone, un personaggio che entrava subito in comunicazione con la gente, mentre lui avrebbe voluto essere "un comme les autres", ma obiettivamente era molto diverso dagli altri. (m.t.)

1 commento:

  1. Un autre point rapproche le "petit Sim" et le jeune Maigret: c'est leur découverte de Paris, qu'ils arpentent avec le même plaisir, la même volonté de se plonger dans la foule et l'ambiance parisienne.
    Il suffit de comparer ce que Simenon raconte sur ses premières années à Paris, et ce qu'il écrit sur Maigret lorsque celui-ci vient de "monter à Paris". En voulez-vous une preuve ? La voici:
    "la pipe au bec, les mains dans les poches de son imperméable, il se tenait debout sur la plate-forme de l'autobus Madeleine-Bastille à regarder avec une curiosité jamais satisfaite les terrasses des cafés, les magasins de luxe qu'on trouvait alors sur les Grands Boulevards, la foule qui devenait plus populaire à mesure qu'on approchait du boulevard Saint-Martin puis qu'on dépassait la République".
    Non, ce n'est pas une citation tirée d'un roman Maigret. C'est Simenon lui-même qui se décrit ainsi, lorsqu'il découvrait, jeune homme, la capitale, et cette citation se trouve dans la dictée "Un homme comme un autre"...

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