Lognon: un poliziotto scontroso, non molto simpatico ai colleghi, ma stimato da Maigret per le sue capacità investigative.
SIMENON SIMENON. LA MALCHANCE DE NE PAS ETRE MAIGRET
Lognon: un policier ombrageux, pas très sympathique aux yeux de ses collègues, mais estimé par Maigret, pour ses capacités d'investigation.
SIMENON SIMENON. THE BAD LUCK OG NOT BEING MAIGRET
Lognon: an ill-tempered poiiceman, not likeable to his colleagues, but valued by Maigret for his investigative abilities
Nel
panorama dei poliziotti parigini, che agiscono attorno alla figura di
Maigret, più o meno distanti, ce n’è uno alquanto umorale e scostante,
che non gode di grandi simpatie da parte dei propri colleghi. Si tratta
dell’ispettore Lognon, variamente definito: lo sfortunato, lo scortese,
lo scorbutico ecc.
C’è da dire, effettivamente, che Lognon – il
quale non appartiene alla brigata diretta dal commissario Maigret –,
sfortunato lo è veramente, se non altro in famiglia, dov’è dominato
dalla moglie Solange, quasi sempre ammalata, brontolona e critica nei
suoi confronti, qualsiasi cosa egli faccia.
A Lognon, il più
delle volte, sembra di avere vicino non l’amorevole né comprensiva
compagna di un tempo, ma una lagnosa e bisbetica e acida Santippe.
Come
può, dunque, il nostro ispettore, soprattutto per questo motivo, non
sentirsi immensamente sfortunato? E come può la sfortuna, che sembra
perseguitarlo in modo incredibile, “non renderlo assai diffidente come
un cane abituato a essere preso a pedate”?
Quando rincasa, dopo
una lunga, estenuante giornata trascorsa nell’adempimento scrupoloso del
proprio dovere, Lognon, che aspirerebbe a null’altro che a un po’ di
riposo e tranquillità, deve invece accudire, proprio come una massaia
infaticabile, a tutte le faccende domestiche, per la perenne
indisposizione fisica – talvolta seria – di sua moglie.
Subito
dopo la brillante conclusione del caso Goldfinger, il commissario
Maigret, soddisfatto per aver egli stesso contribuito con molta
efficacia allo smascheramento dell’assassino, si rivolge a Lognon in
questi termini:
«Lei ha vinto la partita, vecchio mio, e contro
gente parecchio scaltra… Se mi permette d’invitarla a cena, questa sera,
da Manière…»
«Purtroppo…»
«Purtroppo, cosa?»
«Purtroppo mia moglie, signor commissario, sta di nuovo male, e quindi…»
Povero Lognon!
Si può essere più sfortunati di così?
E
i colleghi che lo deridono – seppur tra di loro o tacitamente –, che
gli hanno appioppato quei vari nomignoli irriguardosi, ingiusti, non
conoscono affatto il dramma che l’ispettore vive ogni giorno. Se lo
conoscessero, sicuramente lo apprezzerebbero meglio e di più, perché
Lognon, come sa bene il commissario Maigret, “è un’ottima persona, in
fondo, il più solerte e coscienzioso degli ispettori, tanto coscienzioso
da apparire a volte insopportabile”.
Paolo Secondini
Pour une étude plus complète du personnage de Lognon, voir ici: http://www.trussel.com/maig/lognonf.htm
RispondiElimina