SIMENON SIMENON. MAIS COMBIEN DE NEVEUX LE COMMISSAIRE MAIGRET A-T-IL ?
Marchant sur les traces de leur célèbre oncle – le commissaire Jules Maigret – ses neveux aussi ont choisi de devenir policiers.
SIMENON SIMENON. BUT HOW MANY NEPHEWS DOES CHIEF INSPECTOR MAIGRET HAVE?
Following on the heels of their famous uncle – Chief Inspector Maigret – his nephews have also chosen to become police officers
 Tutti
 poliziotti i nipoti del commissario Maigret? Sono davvero tre, come 
appaiono in un romanzo e due racconti di Georges Simenon? O 
quest’ultimo, come spesso è accaduto in altre occasioni, cambia nome, 
forse per sbadataggine, allo stesso personaggio? Non chiama, per 
esempio, Henriette la signora Maigret e altrove Louise?
 Tutti
 poliziotti i nipoti del commissario Maigret? Sono davvero tre, come 
appaiono in un romanzo e due racconti di Georges Simenon? O 
quest’ultimo, come spesso è accaduto in altre occasioni, cambia nome, 
forse per sbadataggine, allo stesso personaggio? Non chiama, per 
esempio, Henriette la signora Maigret e altrove Louise?   
Intanto facciamo la conoscenza dei tre nipoti, ammesso, effettivamente, che siano tre.  
Il
 primo è Philippe Lauer – che compare nel romanzo Maigret (oppure 
L’ispettore ingenuo) – di cui si sa che è figlio di una sorella della 
signora Maigret, e che, dopo avere prestato servizio a Parigi presso il 
Quai del Orfèvres (in cui è entrato per intercessione dello zio), 
capisce di non possedere la stoffa del buon investigatore e, pertanto, 
abbandona la polizia e se ne torna in Alsazia.  
Il secondo è 
Jérôme Lacroix – anch’egli impiegato al Quai des Orfèvres – che compare 
nel racconto La signorina Berthe e il suo amante.  
Il terzo è 
Paul Vinchon – familiarmente detto Popaul – ispettore alla frontiera con
 il Belgio e protagonista del racconto Jeumont, 51 minuti di fermata. 
Dunque: tre distinti nipoti, come sopra si diceva, o sempre lo stesso personaggio con nomi diversi? 
Soltanto
 di Jérôme Lacroix abbiamo una precisa descrizione dell’aspetto fisico e
 del carattere: “…era un giovane alto e ossuto, con i capelli folti e 
l’aria cocciuta. Aveva il naso lungo, gli occhi piccoli, mani e piedi 
enormi, e dava l’impressione di essere triste, ostinato, pronto a farsi 
tagliare a fette che venir meno al proprio dovere” (Adelphi 2013 - 
traduzione di Marina Di Leo). 
Quanto a Paul Vinchon, nessun accenno, purtroppo, alla sua fisionomia.  
Di
 Philippe Lauer, invece, si sa che “era miope e, visti da una certa 
angolatura, dietro al vetro degli occhiali, i suoi occhi parevano 
immensi, il che gli conferiva l’aria sbigottita di un bambino” 
(Mondadori 1988 - traduzione di Rosalba Buccianti); e più oltre: "Era un
 ragazzo alto, corpulento, dai capelli rossi e la pelle rosea.” 
Descrizione, quest’ultima, che solo in parte coincide con quella di 
Jérôme Lacroix, del quale però – come di Paul Vinchon – non si dice 
affatto che porti gli occhiali. 
E allora?  
Tre personaggi o sempre lo stesso con nomi diversi? 
Sembra
 quasi che Simenon, quanto ai nipoti del commissario, abbia voluto 
trasformare i propri lettori in tanti investigatori – quasi in tanti 
Maigret -, affidando loro l’incarico di svelare il mistero, ma gli 
indizi, purtroppo, sono pochi e alquanto insufficienti. 
Paolo Secondini 
 
 
 
Voir aussi ici: http://www.trussel.com/maig/mommeu.htm, chapitre 7: La famille de Mme Maigret, qui pose quelques hypothèses sur ces fameux neveux...
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