giovedì 3 marzo 2016

SIMENON SIMENON. UN’INDAGINE INSOLITA PER MAIGRET

Un’indagine insolita per Maigret e un insolito modo di indagare che comunque, alla fine, si rivelerà ugualmente efficace.

SIMENON SIMENON: UNE ENQUETE INSOLITE POUR MAIGRET
Une enquête insolite pour Maigret et une façon insolite d'enquêter, qui, finalement, se révélera quand même efficace 
SIMENON SIMENON: AN UNUSUAL INVESTIGATION FOR  MAIGRET
An unusual investigation for Maigret and an unusual way to investigate, which nevertheless reveals itself to be effective in the end.

Tra i molti romanzi e racconti incentrati sulla figura di Maigret, ce n’è uno in cui il famoso commissario del Quai des Orfèvres sembra, a mio avviso, condurre l’inchiesta in modo del tutto diverso e insolito per lui: cioè non tanto affidandosi alla propria intuizione, all’indagine psicologica dei personaggi, al proprio infallibile fiuto da poliziotto, quanto seguendo piuttosto un metodo rigorosamente logico, meno improvvisato e scientificamente preciso.
Mi riferisco al breve racconto Le lacrime di cera dove, a momenti, si ha quasi l’impressione di un commissario Maigret che agisce, sulla scena del crimine, con tanto di lente d’ingrandimento davanti all’occhio, in cerca di indizi e di prove utili alla soluzione del caso.
Si potrebbe quasi parlare – può darsi che l’accostamento risulti azzardato – di un Maigret-Sherlock Holmes il quale, in un atteggiamento alquanto induttivo, ispeziona ogni segno, qualsiasi traccia – anche quella apparentemente insignificante –, per scoprire tutto quello che abbia una diretta e concreta attinenza con il delitto.
Alla infine, sulla base di vari elementi raccolti e di quelli (documenti, elenco di oggetti, fotografie, verbali di interrogatori) fornitigli prima di partire per Vitry-aux-Loges (località dove appunto è stato commesso l’omicidio: quello dell’anziana Marguerite Potru), ogni cosa è ben chiara nella sua mente: movente e dinamica dell’assassinio, nonché il responsabile di questo.
Il racconto, se avesse avuto per protagonista un altro commissario di polizia (francese o di diversa nazionalità) o un qualunque investigatore privato, sarebbe stato – io penso – ugualmente credibile, come invece non lo sarebbero altri racconti e romanzi di Simenon, nei quali la figura del nostro Maigret campeggia con tutto il peso del suo caratteristico, inimitabile modo di condurre le indagini: unico e peculiarmente efficace.
Paolo Secondini

4 commenti:

  1. Je suis d'accord avec toi, Paolo, et on peut ajouter qu'il y a, dans ces nouvelles écrites à la fin des années '30, un côté "whodunit" auquel Simenon semble s'être adonné avec amusement; par exemple, la nouvelle "La fenêtre ouverte" ressemble furieusement au style "meurtre dans une chambre close" à la Agatha Christie. C'est ce qui fait l'intérêt, je trouve, de ces nouvelles par rapport aux romans: elles donnent un éclairage supplémentaire et un peu différent au personnage de Maigret, et c'est comme si Simenon voulait nous dire: "voyez, je suis capable de varier les genres, et si je l'avais voulu, j'aurais très bien pu me contenter de faire de Maigret un détective tout ce qu'il y a de plus ordinaire". Heureusement pour nous, Simenon a fait de son personnage quelque chose de beaucoup plus subtil et beaucoup plus complexe...

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  2. Sinceramente, Murielle, a volte preferisco il Maigret dei racconti (perlomeno di certi racconti) al Maigret dei romanzi. A ogni modo trovo insuperabile Maigret nel romanzo Il pazzo di Bergerac, a mio avviso uno dei migliori di Simenon.

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  3. Ognuno ha il suo Maigret preferito, ma finiamo sempre per leggerli tutti! Mica scemo Simenon

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  4. "Les larmes de bougie"è del 1936,uno dei primi racconti con Maigret

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